L’amatissimo attore statunitense ha rilasciato una dichiarazione inedita. “La mia testa è stanca” ha detto.
Durante un impegno pubblico Tom Hanks ha ricordato un episodio legato ad uno dei film più famosi della storia del cinema.
La dichiarazione
Durante un panel del New Yorker Live Hanks è tornato indietro nel tempo ed ha ricordato la fatica fisica che ha comportato girare le scene di corsa attraverso gli Stati Uniti del film Forrest Gump.
“Ero esausto perché avevamo girato per ventisette giorni di fila. Ricordate che Forrest ha corso per tutto il paese? Beh, a quei tempi c’era solo un modo per girare quelle scene. Dovevi volare fino a quel maledetto posto, indossare il costume di scena, correre per un’ora e mezza, poi tornare indietro, prendere l’aereo e poi volare, per esempio, fino al New Hampshire, e rifare tutto da capo. Quindi ero esausto. Non sapevo cosa stesse succedendo. Le scene sulla panchina del parco avevano tantissimi dialoghi e le abbiamo girate in un giorno e mezzo“.
Proprio per questo Hanks aveva il terrore di dimenticare le battute:
“Ho detto a Bob (il regista Robert Zemeckis): Bob, la mia testa è fragile, sfinita. Stiamo facendo tutte queste scene con persone diverse, e ognuno di loro ha una pagina e mezza di dialogo. Non riuscirò mai a tenere a mente tutto questo nella mia testa“.
Ma Zemeckis ha l’intuizione vincente: girare queste scene con quattro telecamere messe in quattro posizioni diverse e con dei gobbi in modo che Hanks, in caso di bisogno, potesse leggere.
Il mito Forrest Gump
Come tutti sanno per questa sua interpretazione e per questo suo tour de force Hanks si è guadagnato il suo secondo Oscar oltre che l’ammirazione del mondo intero. La sua faccia dolce e sempre un po’ perplessa, il suo modo delicato e gentile di entrare in punta di piedi nel mondo complesso e misterioso della disabilità hanno conquistato tutti. Tra l’altro da questa pellicola sono tratte delle frasi che a tutt’oggi tutti noi usiamo (in qualche caso senza neanche sapere che si tratta di citazioni del film). Tra le più celebri:
- Corri Forrest! Corri!
- Stupido è chi lo stupido fa!
- La vita è uguale a una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita!
Sintetizzare in poche parole questo film è impossibile ma proveremo a farlo. La pellicola è liberamente ispirata a “Forrest Gump” romanzo del 1986 scritto da Winston Groom. Sia nel libro che nel film la vicenda personale di un uomo, un uomo tra l’altro con una disabilità cognitiva, si intreccia con 30 anni di storia degli Stati Uniti d’America.
Forrest vive con sua mamma, la Signora Gump, in un piccolo paesino della Georgia. Oltre ad una disabilità cognitiva fin da piccolo ha gravi problemi di postura che lo costringono all’uso di ingombranti ed imbarazzanti tutori alle gambe. Ma la saggia mamma lo cresce con questo mantra: “Non permettere mai a nessuno di dirti che è migliore di te, Forrest“. E lui ne è convinto. Cresce sicuro che non esistano limiti a ciò che un uomo possa fare. Lui stesso farà cose incredibili: conoscerà Presidenti, parteciperà alla Guerra del Vietnam comportandosi da eroe, viaggerà per tutti gli Stati Uniti (e lo abbiamo scritto prima) a piedi, o meglio, di corsa e vivrà la storia d’amore più bella di sempre.
Un amore puro e che è rimasto immutato negli anni, sebbene la sua amata lui l’abbia persa e ritrovata più volte nel corso dei decenni. Una storia ricca di eventi, insomma, che lui ha piacere di raccontare ai passanti, seduto su una panchina alla fermata di un bus.