Estate, mare, viaggi. Attenzione, però, al mal di mare. Per alcuni, infatti, la bella stagione non è solo relax proprio a causa di questo fastidioso disturbo.
Per alcune persone, purtroppo, se si viaggia a bordo di imbarcazioni quali navi, motoscafi, yatch o altro, sopraggiunge questo disturbo denominato mal di mare.
Alcuni soggetti, il 35% della popolazione è affetta da questo disturbo, risentono degli spostamenti effettuati con mezzo di trasporto. Nel caso specifico ogni tipo di imbarcazione.
Mal di mare un tormento che può essere alleviato
Il disturbo in questione è denominato cinetosi. Una vera e propria malattia del movimento. Questa condizione comprende una serie di disturbi fisici legati allo spostamento mediante un mezzo di trasporto. Nell’articolo andremo ad approfondire il classico mal di mare, ossia il disturbo che si manifesta nel caso di spostamenti su qualsiasi tipo di veicolo galleggiante. Su qualsiasi superfice d’acqua, infatti, sia mare, fiumi o laghi, chi è affetto da mal di mare manifesterà tutta una serie di disturbi fisici molto fastidiosi ed in alcuni casi realmente invalidanti.
Per chi è affetto da cinetosi va subito sfatato un mito. A creare i disturbi che si percepiscono non è il movimento in se. Parlando di imbarcazioni potremmo, infatti, facilmente immaginare che il beccheggio, ossia il classico andamento di tipo oscillatorio provocato, principalmente, per effetto del moto ondoso, faccia scaturire nei soggetti in questione il classico mal di mare. Ebbene non è così. A disturbare, infatti, è la percezione con la quale il cervello recepisce gli stimoli del movimento attraverso gli occhi e l’apparato vestibolare (legato alle orecchie).
Le cause del mal di mare, del resto, sono scientificamente provate come una errata percezione del movimento da parte del cervello. Questo errore deriverebbe da una mancata comunicazione proprio tra occhi e orecchio. In parole povere i nostri occhi darebbero al cervello l’informazione di essere fermi mentre l’apparato vestibolare (le orecchie per intenderci) comunicherebbero al cervello il segnale di movimento.
Da qui praticamente si scatenano tutta una serie di sintomi fastidiosi comunemente denominati mal di mare. Si tratta di una autentica sensazione di malessere accompagnata da uno stato di ansia. I sintomi comuni sono: pallore, sudorazione fredda, nausea, cefalea. In alcuni casi i sintomi peggiorano e la nausea si trasforma in veri e propri conati di vomito e spesso si rischia proprio di vomitare del tutto.
Come comportarsi in caso di malessere
Per chi soffre di questa condizione fisica, però, è opportuno sapere che, con alcuni accorgimenti, si può comunque effettuare viaggi su imbarcazioni senza essere vittima di questa sensazione di malessere.
Bisogna avere consapevolezza che i sintomi vengono provocati da una percezione errata del movimento dovuta alla vista ed all’apparato vestibolare. E’ consigliabile, quindi, provare ad aiutare la vista a rendersi conto del movimento. Tenere gli occhi su un riferimento fisso aiuta. Quando possibile (a seconda dell’imbarcazione se lo consente o meno) è meglio stare all’aperto e fissare l’orizzonte, ad un certo punto il disturbo andrà man mano a diminuire.
Sempre per evitare il mal di mare o, comunque, attenuarlo tenendolo sotto controllo, è opportuno non eseguire alcune attività come, ad esempio, leggere o guardare la tv. Quando si viaggia su una nave o una imbarcazione in generale, è opportuno sapere che è meglio scegliere una posizione più arretrata. Verso la prua, ossia la punta della nave, infatti, nel caso di mare agitato gli sbalzi ed i movimenti saranno molto più accentuati e percepibili.