Ricaricare il cellulare richiede troppo tempo? Spesso c’è un’opzione che può risolvere il problema. Ma non è sempre la migliore.
La chiamano “ricarica rapida” perché, nel giro di davvero poco tempo, fa tornare il nostro cellulare in condizioni ottimali e pronto di nuovo all’uso.
Ma siamo sicuri che sia la cosa più “utile” per il nostro cellulare? Cerchiamo di capirlo insieme.
Il cellulare…che si surriscalda
Quante volte ci capita di dover usare lo smartphone per una chiamata, per un messaggio sui social…andiamo a vedere e, zac! Batteria scarica. È la cosa più fastidiosa ma anche più angosciante al tempo stesso. Pensiamo che, adesso, ci vorranno delle ore per ricaricarlo e poterlo riutilizzare come si deve. Ma, allo stesso tempo, sappiamo anche che esiste un’opzione, che si chiama “ricarica rapida”, che permette di fare tutto più velocemente e, come dice la definizione stessa, di accorciare i tempi di ricarica.
Ma è tutto così “salutare” per il nostro cellulare? A quanto pare no. Eh sì, perché se da un lato si cercano cellulari con velocità di ricarica sempre maggiori, dall’altro lato non si pensa che ciò può essere davvero dannoso per la batteria stessa del dispositivo. Ci sono diversi esempi in merito, ma quello più eclatante è quello di un’azienda cinese che vanta una incredibile potenza di ricarica di ben 240W, consentendo allo smartphone di ricaricare la doppia batteria da 2300mAh da 0 a 100 in circa 10 minuti!
Sembra assurdo, eppure è così. Dal canto suo, l’azienda stessa ha dichiarato, anche, di aver ottimizzato l’usura della batteria stessa che calerebbe all’80% dopo 1600 cicli di ricarica, l’equivalente di una ricarica al giorno per oltre quattro anni. Se pensiamo che i vecchi dispositivi impiegavano, un minimo di 90 minuti per ricaricarsi del tutto, oggi la situazione è diversa.
Il tutto sta proprio nell’adattatore a muro e del dispositivo da ricaricare: potenza maggiore, maggiore resa, minor tempo di ricarica. Ma è effettivamente “buona” questa ricarica rapida per il dispositivo? Stando a quanto ci spiega il sito Geopop, le moderne batterie di cellulari funzionano grazie ad accumulatori agli ioni di litio (Li-ion) o a polimeri di litio (Li-po).
Le moderne tecniche di “ricarica rapida”
È la temperatura che la batteria stessa può raggiungere a determinarne la più o meno usura o danneggiamento della stessa. Accumulo di energia, eccessivo surriscaldamento, in casi sporadici può portare anche all’esplosione della batteria stessa.
“La batteria e i vari circuiti sono progettati per supportare e sopportare i livelli di potenza iniettati dal caricatore in dotazione, pertanto i vari produttori implementano dei sistemi che favoriscono il contenimento delle temperature ed una migliore dissipazione del calore nei modelli che supportano potenze di ricarica più alte” – spiega Geopop.
I meccanismi più recenti dei cellulari, dividono il pacco batteria in due unità che vengono caricate in parallelo così da ridurre lo stress, e le temperature sulla singola batteria. Se partiamo dal fatto che abbiamo il cellulare completamente scarico, il caricatore inietterà maggiore potenza inizialmente, fino al raggiungimento di un 50-60% di carica totale. Da lì in poi, fino all’abbassare le prestazioni con lo scopo di ridurre la temperatura della batteria.
Così facendo, la batteria del cellulare avrebbe una vita più lunga. Ma ne siamo davvero certi?