Terremoto centro Italia: si aggrava il bilancio | Esodo dalle case e la terra non si ferma

Una situazione ancora non del tutto risolta e che sembra volersi protrarre ancora per giorni. Il terremoto lascia i suoi segni.

Sono tante le persone che, dopo la scossa di qualche giorno fa che ha colpito Toscana ed Emilia Romagna, hanno deciso di trascorrere le notti fuori dalla loro casa. E sono proprio gli edifici a preoccupare.

Terremoto centro Italia: si aggrava il bilancio | Esodo dalle case e la terra non si ferma
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Si aggrava, infatti, il numero delle case che risultano inagibili dopo la scossa. Vediamo insieme cosa sta accadendo.

Terremoto, un bilancio che si aggrava

Il terremoto non lascia scampo anzi, lascia una lunga scia dietro di sé. Dopo il sisma che qualche giorno fa ha colpito Toscana ed Emilia, nella zona del Mugello, continuano i controlli a edifici, case, scuole ed uffici per un ritorno alla normalità che, a quanto pare, sembra essere sempre più lontano.

Dai sopralluoghi fatti dalla Protezione Civili e dai tecnici dei Vigili del Fuoco sono circa 200 le persone che da lunedì sono sfollate, specie nei due comuni più colpiti, quello di Rocca San Casciano e di Tredozio. Un bilancio che, però, sembra non volersi arrestare e che si aggiorna di ora in ora, in base anche ai risultati ed alle verifiche effettuate.

Sono 150 le persone che a Tredozio dormono fuori casa. Anche se hanno la loro casa agibile, la paura comunque, resta alta. Il numero delle abitazioni non agibili continua a salire: ora è da 25 a 35 nel territorio comunale e le verifiche sono ancora in corso. E’ stata estesa anche la zona rossa nel centro del paese, tanto da comprendere anche una chiesa e l’ex edificio di Banca Intesa.

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Aumenta il numero degli sfollati

Sale il numero degli sfollati anche nell’altro comune più colpito dal sisma, Rocca San Casciano. Dagli ultimi dati aggiornati dalla Protezione Civile, sono 50 le persone sfollate e fatte allontanare dalle loro case che non sono più sicure.

Gli alloggi messi a disposizione dal Comune per poterli accogliere ed ospitare, però, sono al completo: “Però siamo al limite della nostra capienza, per questo abbiamo lanciato l’appello ai proprietari di casa di metterli a disposizione del Comune che li prendere in affitto per alloggi provvisori agli sfollati” – sono le parole del sindaco che, dal canto suo, spera non debba fare ricorso alla richiesta di moduli abitativi, se il numero degli sfollati dovesse aumentare.

Dall’altro lato, il comune di Tredozio, invece, fa sapere che se dovesse aumentare il numero dei suoi sfollati ci sarà la ricerca e la richiesta di alcune casette per i terremotati: “Stiamo già vedendo come procedere con i moduli abitativi, abbiamo fatto richiesta di preventivi sia nella formula del noleggio che della vendita” – afferma il sindaco.

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