Il maltempo ha fatto davvero danni incalcolabili, nel giro di pochissime ore, in Toscana, con strade allagate e fiumi esondati.
La situazione più tragica a Prato e nella sua provincia, dove il fiume Bisenzio è esondato in più punti, uscendo fuori dagli argini. Il bilancio è davvero drammatico.
Ironia della sorte, le stesse zone alluvionate in più punti, come accadde nel 1966. Era il 4 novembre e, quella volta, a finire sott’acqua fu la città di Firenze.
Alluvione a Prato: situazione tragica
Una situazione allo stremo quella che sta vivendo parte della regione Toscana a causa delle piogge incessanti e del maltempo che sta causando danni notevoli ed ingenti. Questa volta, però, l’alluvione ha colpito la città di Prato e, per tutta la notte, le sirene dei mezzi di soccorso si sono sentite per l’intera città e per l’intera provincia.
Il fiume Bisenzio e tutti i corsi minori sono esondati in più punti: strade e case allagate, danni ingenti e soprattutto tanta paura. Oggi le scuole sono rimaste chiuse. Il bilancio è drammatico, perché tante ancora sono le case isolate e non raggiunte dalle forze dell’ordine quanto dai mezzi di soccorso e, purtroppo, c’è anche una vittima. Si tratta di un anziano morto nella sua casa allagata a Bagnolo di Montemurlo, in via Riva.
Ad annunciare e a raccontare tutto ciò che è accaduto stanotte è stato il primo cittadino di Prato, Matteo Biffoni, che ha invitato tutti i cittadini a non sostare nei piani bassi delle case e a rifugiarsi, dove possibile, nei piani alti e, soprattutto a non prendere l’auto. Tantissime sono le immagini e i video dei cittadini postati sui social, che mostrano quanto sia stata violenta la furia dei vari corsi d’acqua che sono esondati e che hanno allagato tutto, case e campagne.
Diversi gli allagamenti, anche all’ospedale “Santo Stefano” di Prato. L’allerta, di colore arancione, ha messo ulteriormente in allarme la popolazione. Al momento la situazione è ancora grave.
Una concomitanza tragica con l’alluvione di Firenze del ‘66
Come dicevamo all’inizio, l’alluvione di Prato “arriva” in concomitanza con un anniversario particolare: quello dell’alluvione di Firenze, avvenuto il 4 novembre del 1966. In quel caso ad esondare, sempre a causa delle forti piogge, su il fiume Arno. Si è trattato di uno dei più gravi eventi alluvionali di sempre in Italia e causò forti danni non solo a Firenze, ma anche a Pisa e in gran parte della Toscana.
L’alluvione non colpì solo il centro storico di Firenze, ma l’intero bacino idrografico dell’Arno. Sommersi dalle acque furono anche diversi quartieri periferici della città come Rovezzano, Brozzi, Peretola, Quaracchi, svariati centri del Casentino e del Valdarno in Provincia di Arezzo, del Mugello, alcuni comuni periferici come Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e Signa e varie cittadine a valle di Firenze, come Empoli e Pontedera.
Un tragico momento che vide tantissimi volontari, proveniente da ogni parte d’Italia (allora non era stata ancora istituita la Protezione Civile) arrivarono a Firenze e nelle zone alluvionate per dare il loro contributo e il loro aiuto.
E oggi, come allora, la storia sembra tragicamente e stranamente ripetersi.