Un terremoto devastante ha sconvolto il sud-est ella Turchia. Il sisma ha colpito alle 4.17 locali di questa mattina con una violenza inaudita.
Gli strumenti hanno registrato una magnitudine del 7,9°. Immediatamente diramata l’allerta Tzunami successivamente rientrata.
Terremoto: danni e vittime in Turchia
Il Terremoto ha avuto il suo epicentro a circa 50 chilometri dal confine fra Turchia e Siria precisamente nella cittadina Gaziantep, nel sud est del territorio turco. Un polo industriale e manifatturiero molto importante. Le operazioni di soccorso sono scattate immediatamente.
Ai primi soccorritori la situazione si presentata catastrofica sin da subito. La violenza del sisma ha infatti raso al suolo moltissimi edifici abitativi nelle zone di Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras.
Gli ultimi bollettini parlano di circa 900 morti ed oltre 2300 feriti. Numeri destinati purtroppo a crescere visti i cumuli di macerie ancora da ispezionare. Il presidente Erdogan è in costate contatto con i coordinatori degli aiuti che stanno sopraggiungendo da tutte le parti del globo.
Tra i danni provocati si registrano anche la distruzione del castello di Gaziantep, edificato nel III secolo e risalente all’epoca romana, e della Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun del XIX secolo.
Danni e vittime in Siria
Ma, come detto la violenta scossa non ha portato danni solo in Turchia. Sul versante siriano le zone interessate sono quelle di Azaz e al-Bab. Qui secondo i primi dati forniti dalla Tv siriana le vittime registrate sarebbero già quasi 500. Pochi minuti dopo la prima scossa, secondo l’INGV, se ne è registrata un seconda di magnitudo 5,6 ed a seguire altre 6 per un totale di 8. Tutte superiori ai 4,6°.
Lo sciame sismo è in continua evoluzione ed i dati ora parlano di oltre 100 scosse di assestamento. “É l’evento più devastante dal 1939“ la dichiarazione raccolta dal The Guardian del presidente Turco Recep Tayyip Erdogan.
Tutte le nazioni si stanno preparando in una gara di solidarietà ad inviare aiuti e squadre di soccorritori nelle zone colpite dal terremoto. Da Biden a Putin arrivano dichiarazioni di solidarietà e promesse di aiuti.