Frutta e verdura di stagione, chi ha più pesticidi

La frutta e la verdura, soprattutto quelle di stagione, sono un alimento indispensabile per la nostra alimentazione. Spesso, quando si parla di sana alimentazione, si parla di questi alimenti come salutari, ricchi di vitamine e minerali, ottimi nelle diete.

Nessun tipo di frutta o di verdura, però, viene coltivato senza l’uso di pesticidi (o quasi).

Frutta e verdura

La frutta e la verdura, in generale, a meno che non si ricorra a prodotti biologici o a km zero, viene coltivata mediante l’utilizzo di alcuni pesticidi. Prodotti chimici che servono a tenere lontano insetti nocivi e parassiti dai prodotti della terra.

Frutta e verdura di stagione si ma attenzione ai pesticidi

Nulla di preoccupante, in linea di massima, bisogna, però, prestare molta attenzione per alcuni motivi che ora illustreremo. Ci sono, innanzitutto, normative che regolano l’utilizzo di pesticidi ed altri prodotti chimici il cui intento è proprio quello di tutelare la salute dei cittadini. In Europa, ad esempio, tutti gli Stati membri sono tenuti a rispettare una percentuale massimi di ricorso ai pesticidi entro la quale l’alimento non è dannoso per la salute umana.

Questa è una normativa che, come illustra uno studio dell’Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, tutti rispettano. Uno dei limiti, però, di questa norma è nei confronti di quei prodotti che vengono importati dall’estero e che non sono soggetti ai restringimenti europei. Un esempio su tutti: il peperoncino vietnamita. Solo in Italia di questo alimento si importano 273.800 chili ogni anno e in più occasioni sono state riscontrare quantità eccesive di prodotti chimici potenzialmente anche dannosi per la salute quali ad esempio il difenoconazolo.

Aereo per pesticidi

Pur essendo tutelati dalle norme europee, naturalmente, ci sono alcuni accorgimenti e buone pratiche che possiamo adottare. Consumare frutta e verdura in tranquillità è, quindi, possibile. Conoscere, innanzitutto, quali sono quelli con più residui di questi prodotti chimici. I pesticidi, infatti, vanno a cospargere e ricoprire il frutto o la verdura per cui rimuovere la buccia è una buona abitudine per rimuovere la gran parte di questi residui indesiderati.

E’ anche facile intuire che frutta e verdura con bucce più spesse avranno minori tracce residue di pesticidi al loro interno. L’Efsa ha comunque stilato una classifica di frutta e verdura con più o meno pesticidi.

Chi sono i più contaminati e come difendersi

Dalla classifica risalta subito come le mele e le fragole siano i frutti con più pesticidi seguite da peperoni, lattuga, pomodori. I meno contaminati, invece, sono le banane, le carote, i piselli. Le fragole, in particolare essendo un frutto delicato e senza buccia tende ad assorbire con facilità questi prodotti chimici. E’ opportuno, quindi, consumare questo frutto solo nella sua stagione, periodo in cui naturalmente riesce a crescere senza troppi aiuti esterni.

Seguire poche regole e prestare attenzione può evitarci di entrare in contatto con questi prodotti chimici (nelle giuste quantità è opportuno ribadire che, però, non risultano essere dannosi per la salute).

  • Quando possibile acquistate frutta e verdura di coltivazioni biologiche eviterete così il contatto con i pesticidi o altri prodotti non naturali.
  • Variate l’acquisto e, quindi, il consumo di frutta e verdura. Non tutta la frutta e la verdura viene irrorata dagli stessi agenti chimici. Così facendo, quindi, eviterete di essere sempre a contatto con lo stesso agente chimico evitando l’accumulo.
  • Lavate sempre frutta e verdura con acqua e bicarbonato prima del loro utilizzo.
  • Sbucciate sempre la frutta e la verdura dove è possibile. I pesticidi, infatti, entrano in contatto con la parte esteriore del frutto o della verdura.

Questi sono piccoli accorgimenti e buone pratiche che potrebbero evitarci di entrare in contatto con pesticidi ed altri agenti chimici. In Europa, però, ribadiamo, ci sono quantità massime di pesticidi utilizzabili che non vanno ad incidere sulla nostra salute. Inoltre sono previsti tempi di sicurezza tra l’ultimo trattamento degli ortaggi e la raccolta, per ridurre al minimo i rischi per la salute del consumatore.

 

 

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