Carne sintetica: tutto ciò che devi sapere

In questi giorni si è parlato molto di carne sintetica. Il Consiglio dei Ministri, infatti, nei giorni scorsi ha deliberato a favore dello stop alla produzione ed alla commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici in Italia.

La carne sintetica o meglio coltivata e, cioè, carne prodotta in vitro, già da qualche anno è presente per lo più in qualche laboratorio scientifico. Oggi, però, la si può comprare, anche se in maniera esclusiva, negli Stati Uniti e a Singapore.

Carne sintetica
Un pezzo di carne

Il governo italiano si è sentito subito in obbligo di vietare la commercializzazione di questo prodotto alimentare nel proprio Paese. Una norma molto più di apparenza che di sostanza in verità, visto che la carne sintetica, ad oggi, ancora non è commercializzabile in Europa non avendo ancora avuto il lascia passare dell’Efsa.

E’ corretto vietarne l’uso?

Secondo il governo, nelle parole del Ministro all’agricoltura Lollobrigida, i prodotti da laboratorio non garantiscono né qualità né benessere. Già il fatto di rivolgersi a questa carne prodotta in laboratorio, in gergo scientifico si chiama carne coltivata, come sintetica è sbagliato. Sintetico è un aggettivo di solito usato nella sua accezione negativa che fa intendere qualcosa di finto, di fasullo e di sicuro non buono e sicuro come l’originale.

Bisogna, però, chiarire alcuni aspetti. Innanzitutto un alimento è sicuro dal punto di vista alimentare se privo di contaminazioni: chimiche, fisiche e microbiologiche. A sancire la sicurezza o meno di un alimento, a seguito di analisi appunto chimiche, fisiche e microbiologiche è l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). Quando questo ente, scientifico, si esprime a favore della commercializzazione e del consumo di un alimento è perché, a seguito di un percorso scientifico, ha sancito la sua sicurezza alimentare.

Ebbene in Europa questo ente non si è ancora pronunciato a riguardo della carne sintetica. Cosa che, invece, ha fatto l’ente americano per la sicurezza alimentare che ha garantito la sicurezza e la possibilità, di conseguenza, di produrre e commercializzare questo prodotto.

Come si ottiene la carne sintetica

La carne sintetica in verità, proprio per il suo processo di produzione, è vera carne, carne coltivata in laboratorio, ottenuta in vitro. Dagli animali da allevamento, infatti, si estraggono alcune cellule staminali (questo tipo di cellula è in grado di riprodurre qualsiasi altra cellula dell’organismo). Le cellule ottenute dagli animali, i quali non vengono soppressi nell’operazione ma restano in vita, vengono inserite in dei bioreattori.

Hamburger di carne sintetica
Hamburger di carne sintetica

Il bioreattore è un dispositivo in grado di riprodurre le condizioni ottimali di temperatura, aerazione e flusso di nutrienti per le colture cellulari. In questo modo le cellule staminali si riproducono e crescono dando vita alla parte della carne utile per essere mangiata. Sarebbe come crescere un maiale in laboratorio ma, invece, di crescere tutto l’animale si fa crescere solo la parte che interessa per scopi alimentari.

Con questo metodo di realizzazione a Londra nel 2013 fu presentato e consumato il primo hamburger coltivato. Si parla, infatti, di carne coltivata in quanto le cellule vengono tenute in un ambiente controllato, alla giusta temperatura, con la giusta areazione e nutrite per farle crescere giorno dopo giorno.

Quanto costa e perché si produce

Lo scopo della carne sintetica, ovviamente, è sempre lo stesso e, cioè, quello di impattare meno sull’ambiente. Gli allevamenti di animali, infatti, sono una delle principali cause del buco nell’ozono e richiedono enormi pascoli ed uso di energia elettrica. Tra l’altro, spesso, gli animali vengono bombardati con antibiotici per far fronte alla grande richiesta.

Il ricorso alla carne sintetica, o meglio carne coltivata, avrebbe un minor impatto ambientale, un minor consumo del suolo, una minore richiesta di energia elettrica e, soprattutto, non ci sarebbe bisogno di uccidere gli animali per mangiarli. Naturalmente molti di questi aspetti sono ancora da verificare e, soprattutto, la commercializzazione di massa della carne sintetica è ancora lontana.

Mucche che pascolano

Per produrre, oggi, in laboratorio la carne i prezzi sono ancora esorbitanti. Si tratta di migliaia di euro, vista la poca produzione e la scarsa commercializzazione di questo prodotto. Secondo l’ente no-profit Good Food Institute (GFI), però, il prezzo entro pochi anni potrebbe calare drasticamente. Superando tutta una serie di ostacoli e di aspetti, nel giro di 6-7 anni, il costo della carne coltivata potrebbe abbassarsi enormemente divenendo alla portata di tutti. Si potrebbe passare, cioè, dai 10.000 dollari (9.200 euro) per poco meno di mezzo chilo attuale a 2,50 dollari (2,30 euro) per la stessa quantità nel 2030.

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