Nuova perizia shock, hanno preso l’orso sbagliato?

Secondo una perizia della Lega Antivivisezione non sarebbe JJ4 la responsabile della morte del giovane runner.

JJ4 nuova perizia
La nuova perizia in favore di JJ4?

Su questo dato si basa il ricorso al Tar dell’associazione contro l’abbattimento dell’orsa.

Preso l’orso sbagliato – la perizia della Leal

Secondo una perizia effettuata dalla Leal (Lega Antivivisezione) non sarebbe stata jj4 ad uccidere Andrea Papi. Il motivo? Secondo i dottori Marchetti e Scarcella sul corpo della vittima ci sono delle lesioni “da penetrazione di coppia di canini“. Questi canini sembrano avere la distanza tipica della dentatura di un esemplare maschio. E il fatto di aver trovato delle tracce genetiche sul corpo non è rilevante giacché non vi è grande varietà genetica tra gli orsi del Trentino visto che i soggetti “capostipiti” sono pochi. Visto che nel mondo animale le impronte dentali hanno lo stesso valore delle impronte digitali umane allora, a detta dei periti, esse avrebbero un valore superiore alle tracce genetiche. Sempre la perizia stabilisce che, non essendoci segni di consumo della carne o ferite da attacco, è allora certo che l’orso ha agito per difendersi.

La famiglia di Andrea: “basta provocazioni”

Mentre la Provincia di Trento pare non aver proprio preso in considerazione le perizie della Leal la famiglia di Andrea si dissocia da questa perizia e da tutto ciò che non trova “oggettivi riscontri, confidando che la relazione peritale disposta dalla Procura, quando sarà depositata, possa mettere un punto alla dolorosa vicenda”.Oltre a questo la famiglia Papi chiede “rispetto e comprensione” e si dice non più disposta ad accettare  “ulteriori provocazioni”. Infine i Papi affermano che “la Procura ha disposto  un incidente probatorio i cui esiti”, pur non essendo ancora stati pubblicati, “vanno nella direzione opposta rispetto alle sensazioni dei consulenti di parte di Leal”.

perizia - orsa jj4
Un momento del funerale del runner Andrea Papi – Photo web source

Intanto al Casteller

Nel centro faunistico Casteller intanto Jj4 e “Papillon” continuano la loro convivenza forzata. Lui ormai rassegnato, lei perennemente sedata perché non ancora abituata alla vita in cattività. Non sono trattati male, non sono vessati o soggetti ad esperimenti o torture, semplicemente sono nel posto sbagliato. Così come non è giusto costringere esseri viventi nelle gabbie di uno zoo o nei capannoni di un circo, altrettanto sbagliato è tenere in carcere degli animali che si sono, banalmente, comportati da animali. Una aggredisce perché si sente aggredita l’altro rompe staccionata per rubare un pochino di latte e panna. Colpe gravi non ne hanno e non ne hanno perché sono nati privi della sola cosa che li rende diversi dagli esseri umani: la capacità di scegliere come comportarsi.

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