Emergenza maltempo, occhio alle casse di espansione | Cosa sono e come funzionano

Continua l’emergenza maltempo. Da Nord a Sud, nonostante sia arrivato anche il mese di giugno, l’ondata è inarrestabile e non lascia tregua. 

E’ ancora vivo il ricordo delle alluvioni, soprattutto, in Emilia Romagna, delle scorse settimane, particolarmente, sono ancora in piedi i danni che queste hanno comportato.

Emergenza maltempo

Ciò nonostante il clima, l’emergenza maltempo, sembra non dare tregua. Tutta la penisola è interessata da questa ulteriore ondata. Sono almeno dieci le regioni in allerta meteo tra cui, purtroppo, l’Emilia.

Emergenza maltempo è ancora allerta

Proprio in Emilia Romagna, intanto, dove la natura si è abbattuta impietosa, creando un vero e proprio scompiglio, ci si interroga su quanto sia accaduto e, soprattutto, su come evitare che ciò possa ripetersi in futuro.

Certo la natura è stata impietosa ma nonostante i mutamenti climatici e l’estremità di certi fenomeni metereologici, una delle colpe va ricercata sempre nelle opere dell’uomo, quelle compiute ma anche e, soprattutto, quelle incompiute.

Ad interrogarsi, oggi, ad esempio, su quelle che sono le casse di espansione è: Marco Casini, il segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale. Le cause dei danni devastanti avvenuti in Emilia sono, effettivamente, riconducibili ai fenomeni estremi climatici.

In poche ore si sono raggiunti quantitativi di precipitazioni che di solito, in condizioni normali, sarebbero venute giù in due o tre mesi. In meno di un giorno, insomma, sul suolo si è riversato il quantitativo d’acqua che, naturalmente, avrebbe dovuto riversarsi in una intera stagione di pioggia.

Il problema, però, come lo stesso Casini afferma, è che la portata seppure straordinaria di questi eventi, ha trovato condizioni favorevoli che gli hanno permesso di devastare una intera regione.

Al fatto che i terreni fossero già pregni, delle piogge dei giorni precedenti, va sommato, però, tutto quanto riguarda l’uomo. Infrastrutture, prevenzione, manutenzione che dinanzi ad un clima che muta dovrebbero, da parte dell’uomo, ricevere una attenzione maggiore.

Cosa sono le casse di espansione e perché prestare attenzione

Il clima che muta, infatti, rende più estremi questi fenomeni metereologici. L’aumento della temperatura, difatti, porta ad una presenza sempre maggiore di umidità nell’aria la quale, poi, quando arriva una perturbazione, si sprigiona cadendo giù sotto forma di bombe d’acqua.

Casse di espansione fluviali

Ecco che, dinanzi a questi fenomeni acclarati, la manutenzione delle infrastrutture dovrebbe essere più efficiente ed adeguata. La prevenzione detiene essa stessa un ruolo fondamentale. Stare attenti agli alvei fluviali, nella loro manutenzione, provvedendo, ad esempio, alla rimozione di sedimenti e vegetazione potrebbe impedirne la rottura degli argini.

E’ proprio qui che entrano in gioco le, cosiddette, casse di espansione. Si tratta di opere di protezione, ossia aree pensate e predisposte per contenere l’espansione dei fiumi quando sono in piena. Grazie alle casse di espansione, infatti, sarà possibile contenere l’acqua in eccesso dei fiumi e dei torrenti evitando che questa vada a recare i danni a cui abbiamo assistito in questi giorni.

In Emilia Romagna, però, dal 2015 al 2022, almeno secondo quanto riportato dal Quotidiano Nazionale, delle 23 casse di espansione previste, solo la metà funziona. Si parla di un ammontare di investimenti per 190 milioni di euro, molti dei lavori, però, devono essere ancora portati a compimento.

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