Poliziotti arrestati | Le gravissime accuse contro 5 “mele marce”

É un’accusa più grave, quando é soprattutto rivolta a chi dovrebbe tutelarla, la legge, e non offenderla, umiliando e seviziando persone prese in custodia.

Verona, poliziotti arrestati per tortura. photo web source

Cinque poliziotti, un ispettore e quattro agenti, in servizio a Verona, arrestati dai colleghi con varie accuse: lesioni aggravate, peculato, omissione di atti d’ufficio, falso ideologico e (appunto) tortura.

Le indagini

Il nuovo Capo della Polizia, Vittorio Pisani, seppur con rammarico ha rilasciato dichiarazioni importanti: “Affrontiamo questo caso con dignità e compostezza. Ma con la massima fermezza”. L’inchiesta parte da una serie di intercettazioni telefoniche: sotto controllo il telefonino di Alessandro Migliore, 25 anni, agente della Mobile. Il poliziotto è al telefono con la sua ragazza, si apre, non sospetta di essere controllato e racconta di un fermo di un indiziato, la notte precedente: “Rompeva il cazzo… diceva Vi spacco sbirri di merda di qua e di là.. allora il collega apre la porta e dice: vieni un attimo fuori… Boom boom boom boom… E io ridevo come un pazzo”. Migliore entra poi direttamente in azione, colpendo direttamente il sospettato con una “stecca”: “Bam!, lui chiude gli occhi, di sasso per terra..è rimasto là…svenuto…che pigna che gli ho dato!”. 

Per gli inquirenti sono indizi che proverebbero le varie sevizie riportate, reiterate nel tempo, ai danni di vari indagati: sono difatti ben cinque gli episodi per i quali si ipotizza la tortura; quello sopra riportato è l’unico ai danni di un italiano, gli altri soggetti lesi sarebbero tutti stranieri. Le indagini sui poliziotti risalivano a mesi prima, per un episodio che li vedeva protagonisti di una mancata perquisizione nei confronti di un gruppo criminale albanese, nell’ambito di una inchiesta per spaccio, detenzioni armi, tentato omicidio.

Il Peggiore

L’agente Migliore sarebbe dunque stato tra i più attivi, il “peggiore”, ed a provarlo sono le intercettazioni che lo riguardano. Per i magistrati, le torture erano sistematiche, l’agente ed i suoi colleghi fermavano gli indiziati per poi malmenarli senza pietà. Addirittura in qualche caso avrebbero orinato addosso ai sospettati; in un’altra occasione invece provocarono uno svenimento ad un cittadino rumeno: “Ho fatto sinistro destro, pam pam… “ riporta Migliore, “Il collega mi fa grande Ale… poi quello si è spento, l’ho portato dentro la cella, ho preso lo spray (al peperoncino, in dotazione alla polizia) e gliel’ho spruzzato tutto sulla faccia”.

Operazione di Polizia. photo web source

Massima trasparenza

Nessuna copertura per i poliziotti “infedeli”: dai primi controlli su Migliore, i colleghi hanno deciso, in accordo con i magistrati, di non denunciare immediatamente l’agente, ma di proseguire le indagini con maggiori intercettazioni e controlli, alla ricerca di ulteriori episodi criminosi. Il tutto all’insegna della trasparenza totale: una pagina nera per le Forze dell’Ordine, ma un’occasione importante per un repulisti  morale all’interno della stessa Polizia.

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