L’omicidio di Giulia Tramontano si arricchisce di particolari sempre più macabri. La furia di Impagnatiello, le 37 coltellate e quel video choc su Tik Tok.
Un impeto omicida, quello di Impagnatiello, 37 coltellate, inferte senza rimorso, contro il corpo di Giulia, incinta ed incapace di difendersi, non trovano una spiegazione logica.
L’autopsia, eseguita dai medici legali, sembra porre ancora più ombre sull’omicidio di Senago. Ferocia e quella aggressione alle spalle che, al momento, è l’ipotesi più attendibile.
Giulia Tramontano quel video choc su Tik Tok
A rendere tutto molto più macabro, intanto, un video choc che, in questi giorni, gira virale, incontrollato, sul social Tik Tok, sempre più in voga tra i giovani. Un autentico spettacolo del dolore, dell’orrore, più niente sembra toccare la sensibilità umana quando si tratta di qualche visualizzazione in più o di qualche like al proprio video.
Nel video, la povera, Giulia Tramontano, diventa un avatar, ricreato con l’ausilio di una intelligenza artificiale, con voce robotica si presenta tentando di raccontare la sua storia. Una sorta di vero oltraggio nei confronti di una vittima di violenza. Per quanto, forse, potrebbe essere giustificato come una denuncia o una sensibilizzazione verso il tema dal creatore del video, resta uno spettacolo macabro di cattivo gusto.
Il video ha ottenuto quasi due milioni di visualizzazioni e centinaia di migliaia di like. La spettacolarizzazione del dolore, la brutalità messa in scena, un dibattito sempre acceso sul fascino del male.
Il male, in fondo, come qualcuno osservava già anni fa, nei confronti di una “tv del dolore”, è un qualcosa di affascinante di seducente e ci attira a se quel tanto che basta per sfiorarlo senza lasciarci risucchiare. Da questo punto di vista lo schermo della televisione è quel muro che ci protegge che ci permette di guardarlo da vicino senza, però, farci toccare.
Con i social, purtroppo, tutto è peggiorato. Il sogno della notorietà, l’esigenza, quasi morbosa, della ricerca del consenso, del like, porta a una insensibilità ingiustificata che permette di spettacolarizzare anche il dolore, quello vero.
I dettagli da chiarire nonostante l’autopasia
Come nel caso di Giulia, il dolore di una donna, incinta di sette mesi, il sogno infranto di una famiglia e di una vita felice proprio per mano di chi gliel’aveva promesso. Un dolore che, per quanto possiamo sforzarci, non riusciremo mai a comprendere fino in fondo. Ecco perché il video su Tik Tok ci rende meno umani ed è un vero e proprio orrore.
Tornando all’autopsia ed alla dinamica dell’omicidio, intanto, restano ancora da chiarire vari punti. Le indagini dei carabinieri, coordinate dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, e seguite direttamente anche dal procuratore di Milano Marcello Viola, dovranno ancora chiarire l’ora esatta del decesso. Il corpo quasi bruciato della ragazza, purtroppo, sta complicando queste analisi.
L’ipotesi, purtroppo, anche questa raccapricciante, è che la donna non sia morta sul colpo e, nonostante, le 37 coltellate ed il tentativo di bruciarne il corpo, si sia spenta dopo una lenta agonia per dissanguamento.