Omicidi in famiglia, una piaga violenta che affligge l’Italia. Nel post pandemia i casi sono in aumento ed i killer stanno cambiando.
Secondo dati ufficiali del Viminale, nel 2022 abbiamo avuto un +12% di donne uccise (la maggior parte per mano di mariti, ex e compagni), e un +10% omicidi in famiglia: 319 le persone uccise, con il numero delle donne assassinate attestatosi sulle 125 unità.
Anche le donne uccidono
Fragile e gelosa, così viene descritta da chi la conosceva bene: non era la prima volta che Vania Bonvicini, 49 anni, faceva parlare di sé; sovente la gelosia è una una tarma velenosa, che corrode nel profondo, scatenando una violenza incontenibile. Soprattutto tra le mura domestiche: a San Bonifacio, nel veronese, si è consumata l’ennesima violenza omicida in famiglia. Stavolta la donna non è stata vittima, ma carnefice: ucciso a coltellate Maurizio Tessari, 46enne cugino di secondo grado della donna, nonchè suo compagno da qualche tempo.
I due erano una coppia molto “chiacchierata”, nel piccolo borgo di provincia: in parte per la lontana parentela, indi per la turbolenza di quella liason, con botte, urla e liti furibonde. Terminate con un accoltellamento, che ha messo fine alla vita dell’uomo: colpito alla schiena, non ha avuto scampo. La vittima lascia un figlio, frutto di un matrimonio naufragato anni fa, con l’ex moglie che lo ricorda così: “Maurizio era un brav’uomo, forse con qualche debolezza”, racconta l’ex moglie, “Ci siamo separati dopo 14 anni di unione, ora nostro figlio è sconvolto”.
Identikit di un’assassina
La donna già in passato era stata accusata di tentato omicidio, in preda a rabbia incontrollabile avrebbe deciso di “punire” l’ex marito, investendolo con l’auto, e tentando di travolgerlo dopo aver annunciato urbi et orbi che avrebbe “fatto una strage”: pare che la gelosia morbosa fosse una costante nella sua vita, che la Bonvicini avesse rapporti turbolenti con le sue vecchie “fiamme” e che avesse tentato anche in altre occasioni di aggredire l’ex coniuge. Ad avere la peggio stavolta l’attuale compagno, colpito con furia al termine dell’ennesima aggressione: dalle ferite riportate e dalla dinamica dell’accoltellamento, pare che la vittima stesse cercando di scappare. Purtroppo, vanamente.
Omicidi in Italia, la tendenza
Se è pur vero che l’incidenza dei femminicidi è più alta rispetto agli omicidi commessi da donne, il dato globale, nell’ultimo quarantennio, ci dice che in Occidente vi è stata una (moderata) tendenza alla convergenza fra la criminalità femminile e quella maschile: si è verificata, principalmente, per i reati meno gravi (furti e truffe), soprattutto per il numero crescente di donne nel mercato del lavoro, che ha creato nuove occasioni di illeciti penali.
Parlando di omicidi, nell’ultimo quarto di secolo in Italia il divario di genere fra gli autori di omicidio è diminuito drasticamente: la quota delle donne sul totale delle persone arrestate o denunciate per questo delitto è più che raddoppiata, passando dal 3,9 per cento nel 1992 al 9,1 per cento nel 2016, superando però anche l’12-13% negli ultimi cinque anni: segno che anche in questo settore le donne si stanno “maschilizzando” ulteriormente. Un dato (in crescita) di cui nessuno sentiva il bisogno.