Non c’è l’accordo | Perché la Serie A è a rischio

La Serie A ha un problema d’immagine. Non più appetibile come un tempo, il suo riflesso mediatico si è appannato.

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Serie A il pallone della nuova stagione – Photo web source

E questo non soltanto perché i suoi ultimi “gioielli” emigrano in serie calcistiche maggiormente quotate (vedi i casi Tonali ed Onana, ad esempio, destinati alla Premier inglese), oppure viepiù opulenti  (tipo Arabia o Emirati).

Diritti nel pallone

Abbiamo già il calendario, ma il vero problema è un altro: il “dramma” shakespeariano  è proprio la vendita delle immagini relative al campionato, con la Lega di serie che ha reputato troppo basse le offerte pervenute dai maggiori canali mediatici per l’acquisto dei diritti di trasmissione. Dunque, almeno per ora, l‘asta per i diritti tv è andata “in bianco” : il campionato (per il quinquennio ‘24-’29), rischia di non esser trasmesso nè da DAZN, nè da Sky (e neanche dalle reti del fu Biscione).

Per adesso dalla sede della Lega  cercano di smussare, nicchiando un po’: si è deciso per un semplice rinvio, alla prossima riunione del 14 luglio, per capire come meglio muoversi, vista la congiuntura sfavorevole: i colossi dell‘entertainment preferiscono inseguire le paludate sirene inglesi, o magari quelle spagnole, investendo decisamente meno nel nostro campionato.

Asta tosta

L’iniziale apertura delle buste aveva portato attenzione alle offerte pervenute: del tutto insufficienti però, i quattrini sul tavolo, a sentir i presidenti della Serie A: volontà unanime quella di proseguire con una nuova fase di trattative (private) con le tre maggiori emittenti ancora in corsa. Obiettivo finale è l’avvicinamento alla cifra preventivata prima dell’incanto, invero non discostarsi troppo dai 927 milioni all’anno che le squadre di A incassano da Sky e DAZN: cifra nient’affatto male, considerando (ormai) le condizioni del  calcio italiano. 

Time line fissata per il 2 agosto, momento a partire dal quale “Quelli del calcio”  dovranno necessariamente stabilire se procedere all’assegnazione dei diritti, oppure aprire le buste con le offerte arrivate dagli stakeholders per la creazione di un (proprio) canale televisivo per la trasmissione delle partite.

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Partita di calcio – Photo web source

Redde rationem

E’ il punto di svolta, il momento decisivo. Ne è ben conscio il presidente Lorenzo Casini, in rappresentanza degli organismi di Lega: “E’ stato deliberato di concedere una proroga alle trattative private (con Dazn, Mediaset e Sky) per i diritti tv, che proseguiranno quindi nelle prossime settimane. Siamo arrivati al momento decisivo, all’esito di queste trattative o ci sarà assegnazione o si apriranno manifestazioni di interesse per il canale di Lega“. Un fermento improvviso nella stasi post campionato, con frenetiche trattative, compromessi, accordi all’ultimo minuto: le buste con le offerte di certo sono state aperte, ma nessuno ha comunicato la cifra proposta; che non è stata considerata come importo definitivo, proprio perchè risultano trattative in corso. Non c’è che dire: un’ estate di afa, incertezza e trepidazione per i milioni di italiani appassionati del balòn.

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