Il pallone è sgonfio: Serie B e Lega Pro nel caos totale

Caldo estivo, il pallone è floscio a bordocampo. Il sistema calcio pare sospeso e schiacciato dall’ennesimo corto circuito burocratico e sportivo.

Tempo di ricorsi, tempo d’avvocati: il solito iter di carte bollate (se non bollite), a bloccare la partenza di campionati già fissata, con tanto di calendario affisso.

Papocchio in FIGC

Come detto, la palla è ferma e non rotola più: in serie B, Lega Pro e serie D non si sa ancora chi, come, quando e se riprenderà la giostra; data d’inizio ( fissata per il 17 agosto) già saltata in serie B, mentre in Lega Pro non ci sono ancora nemmeno i gironi (il torneo doveva iniziare il 26 agosto). La prossima riunione del Consiglio Federale della FIGC dovrà fissare una graduatoria dei club, per quanto riguarda riammissioni e ripescaggi, con le società escluse che preparano i ricorsi davanti ai TAR: il presidente Gabriele Gravina intanto spinge per un intervento risolutivo, dato che  questa che si apre sarà “un’estate abbastanza infuocata, per ragioni che prima o poi dovremo affrontare e risolvere in maniera decisiva, una volta e per tutte”.

Il Collegio di Garanzia del Coni già una settimana fa aveva cassato l’ammissione del Lecco (destinato per ora a ripartire dalla Terza categoria) in B, aprendo le porte al Perugia, contestualmente rigettando l’istanza della Reggina (Brescia nel caso riammesso) per la serie cadetta; intanto il Foggia chiede il posto tolto al Lecco, mentre il Siena spera ancora di salvare il posto in Lega Pro.

Caos in Serie B e Lega Pro

Serie B dunque in allerta: risultano al momento iscritte con riserva Brescia, Perugia, Spal e Benevento (cioè le quattro retrocesse), le quali sperano di ottenere la riammissione e per questo hanno versato la fideiussione di 800mila euro, più la documentazione relativa all’impianto strutturale; il Foggia poi, da club di Lega Pro, ha addirittura versato due fideiussioni per il ripescaggio (eventuale), più un assegno circolare di un milione di euro. Per la Lega Pro hanno presentato domanda il Mantova (che prenderà il posto vacante del Pordenone), l’ Atalanta under 23, il Fano, il Piacenza, la Casertana, Gelbison e Trapani: un caos labirintico, un dedalo di riammissioni e ripescaggi (im)possibili, sempre in attesa dei giudizi amministrativi innanzi ai TAR e poi del possibile pronunciamento del Consiglio di Stato sulle domande delle società escluse.

Gabriele Gravina – Photo web source by Giampiero Sposito/Getty Images

Stessa spiaggia, stesso TAR

Come d’abitudine consolidata, a decidere la composizione dei campionati sarà alla fine la giustizia amministrativa: toccherà aspettare fine agosto, mettersi l’animo in pace e pregare qualche santo in Consiglio di Stato (o più prosaicamente, qualche giudice). Insomma, la parola d’ordine è “attesa”, magari in riva al mar. Come dire? La situazione non è seria, ma Gravina: del resto, come dice il Nostro può succedere “che chi paga magari retrocede e chi non paga a volte vince a discapito di chi ha rispettato le regole”. E’ il calcio, bellezza.

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