Libia ancora una strage | Vittime anche tra i soccorritori

Muoiono in sette per lo schianto di un pulmino lungo una strada di Derna. E’ la strage dei soccorritori. Quattro erano greci.

Pulmino in fiamme. Foto Web Source

Tragedia nella tragedia in Libia. Si schianta un pulmino di soccorritori. Muoiono in sette.

Una strage senza fine

Scorrono fiumi di sangue dove pochi giorni fa scorsero fiumi d’acqua. La Libia non riesce a trovare pace. Poche ore fa l’ennesimo dramma che sconvolge la popolazione locale e tutto il mondo. Vittime collaterali dell’ Uragano Daniel che nei giorni scorsi ha portato distruzione nel paese africano un gruppo di soccorritori greci appena giunti nel paese per portare soccorso alle popolazioni colpite dalla calamità naturale. Per cause ancora da accertare un pulmino sul quale viaggiavano libici e greci si è schiantato contro una vettura che viaggiava nell’opposto senso di marcia.

Ponte crollato. Foto Web Source

Dopo lo schianto il veicolo ha preso fuoco. Il bilancio è pesante. I morti sarebbero sette dei quali quattro greci e tre libici. La squadra greca era appena arrivata nella zona più martoriata di tutte, Derna, per prestare soccorso alle popolazioni locali.

La situazione in Libia

I media di tutto il mondo, ormai, non usano mezzi termini: in Libia è in atto una vera e propria apocalisse. In particolar modo Derna è ormai un ricordo: è stata polverizzata. Nonostante in Italia se ne stia parlando pochissimo la situazione libica è di una gravità inaudita. Attualmente i morti accertati sono più di undicimila e i dispersi oltre diecimila. E’ insomma probabile che la furia di Daniel si sia portata via più di ventimila persone. Numeri da guerra mondiale o da disastro nucleare causati da una quantità enorme di pioggia (circa 240 millimetri in una dozzina di città) e da venti fortissimi (fino ad 80 chilometri orari).

Derna distrutta. Foto Web Source

Il ciclone Daniel

Confrontando dati e statistiche è facile carpire un dato: il quantitativo di pioggia caduto in Libia in 24 ore è lo stesso quantitativo che sarebbe dovuto cadere in due anni. Questo e i venti forti hanno causato la totale distruzione di città, ponti crollati, dighe distrutte. E proprio Derna è stata distrutta a causa di una improvvisa onda di piena causata da quello che gli esperti chiamano effetto cascata. In pratica, ma purtroppo la situazione in quell’area è talmente grave che ad ora si possono fare solo ipotesi, a seguito delle forti piogge una delle dighe posizionate a monte deve essersi rotta e, a cascata, deve essersi portata dietro tutte le dighe sottostanti. Il risultato è una catastrofe paurosa e dai contorni apocalittici.

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