Le uova di tacchino sono un alimento commestibile, poco più grandi delle uova di gallina e con un sapore simile che, alcuni palati, definiscono anche più saporito.
Eppure, però, c’è una verità nascosta dietro al perché non consumiamo le uova di tacchino. Una verità talmente scomoda che quasi non si ha il coraggio di affermare.
La motivazione del perché non portiamo in tavola queste uova, infatti, non è legata al sapore o al fatto che non siano commestibili. C’è qualcos’altro sotto di inaspettato.
Il segreto dietro alla verità sul perché non si mangiano le uova di tacchino
Le uova fanno parte della nostra alimentazione quotidiana. Ci sono moltissime ricette per prepararle e, soprattutto, le usiamo anche come complemento per altri piatti da portare in tavola e gustare. Le uova possono essere consumate a colazione, magari sode, possono essere utilizzate negli antipasti, durante un pranzo o per una cena. Si usano per fare frittate, per panature, per creme e dolci.
Le uova, insomma, vengono consumate quasi quotidianamente dall’essere umano anche se non direttamente. Consumiamo le uova di gallina, le uova di quaglie, addirittura si possono consumare le uova degli struzzi. C’è una ragione, però, una sorta di verità nascosta dietro al fatto che non consumiamo quelle di tacchino.
Eppure questo pennuto, proprio come la gallina o altri suoi simili, produce queste uova anche regolarmente. Sono un poco più grandi delle uova di galline, essendo l’animale più grande della gallina, hanno un gradevole sapore e sono commestibili.
Nelle uova di tacchino, tra l’altro, ci sono elementi essenziali ed utili per l’organismo umano. Si trovano vitamine come quelle del gruppo B, la vitamina A, molti sali minerali come Zinco, Potassio, Magnesio. Ogni 100 grammi di uova di tacchino contengono, poi, circa 171 calorie e 14 grammi di proteine.
Eppure dinanzi a tutto questo l’uomo non consuma le uova di tacchino. Sarebbe, però, più opportuno dire a questo punto che all’uomo non è permesso consumare uova di tacchino.
Commestibili, ricche di proteine e sali minerali ma non vengono commercializzate
Nulla, infatti, con queste premesse, ci impedisce di consumare questo alimento, il problema vero, però, è che stiamo parlando di un alimento difficilmente reperibile. Non troviamo uova di tacchino sugli scaffali dei supermercati, nelle salumerie, nelle pollerie.
Non mangiamo le uova di tacchino perché non ce le fanno mangiare, non le possiamo acquistare come facciamo per tutti gli altri alimenti facilmente con la nostra spesa quotidiana. Il motivo dietro tutto questo è economico.
La grande industria non ha nessuna convenienza nel produrre uova di tacchino e, quindi, non vengono commercializzate. Le motivazioni dietro questa scelta da parte delle industrie starebbe proprio in alcune caratteristiche del tacchino stesso.
Rispetto alle galline, infatti, un allevamento di tacchini sarebbe meno produttivo. Le galline, innanzitutto, producono in media un uovo al giorno, riuscendo in un anno a produrre almeno 300-310 uova. Il tacchino, o meglio la femmina del tacchino, produce in media due uova a settimana arrivando, così, ad un centinaio di uova l’anno.
I tacchini poi vivono di più delle galline e questo comporta il raggiungimento della maturità sessuale in ritardo. La gallina, infatti, per raggiungere la sua maturità sessuale da adulta e, quindi, arrivare a deporre le uova, impiega 5 mesi contro i 7, invece, del tacchino.
Altra caratteristica sfavorevole al tacchino è, senza dubbio, la sua costituzione. I tacchini sono molto più grandi dei polli e, per questo, avrebbero bisogno di più spazio e più cibo all’interno di un allevamento facendo lievitare i costi che poi andrebbero ad incidere sul prezzo finale delle uova.
Il perché non si mangiano è, quindi, solamente una mera questione economica decisa sulle nostre teste senza nemmeno sentire il nostro pare o quello del tacchino.