Tante sono le novità che, da quest’anno, verranno introdotte nel mondo della scuola. Ce ne è una, forse, più importante delle altre.
Il comportamento a scuola sarà considerato uno dei voti che faranno media per quel che riguarda la valutazione finale o quadrimestrale. Ed il 6 non è più un voto di passaggio.
Sarà proprio il 6 l’ago della bilancia: chi lo prende in condotta sarà rimandato. Ma vediamo insieme nel dettaglio.
Il voto in condotta che torna
La scuola cambia e, si spera, questa volta, in meglio. Tante sono le novità che il Ministero ha deciso di introdurre a partire da questo anno scolastico, alcune delle quale “davvero nuove”. Un decreto legge approvato ad hoc dal Consiglio dei Ministri non solo lancia una riforma sperimentale degli istituti tecnico professionali, ma cambia anche le regole per la sospensione e per il voto in condotta.
Una riforma che entrerà in vigore piano piano, perché dovrà passare prima per la piena approvazione del Parlamento e poi per altre eventuali discussioni, fino a quando lo stesso Ministero dell’Istruzione avrà di tempo fino a sei mesi per scrivere i nuovi regolamenti con le norme nuove e le novità in arrivo. Tempi lunghi sì, ma l’importante è partire per rinnovare la scuola.
Dicevamo, all’inizio, che una delle novità più importanti che verranno introdotte è la piena validità del voto in condotta. In realtà c’è sempre stato ma, forse, non ha avuto il vero valore che merita. Fra le altre novità, lo stesso voto in condotta, a partire dalle scuole medie, sarà nuovamente proposto in decimi (cosa che non era dal 2017) e farà media con i voti che lo studente prenderà in altre materie.
Quel 6 in condotta che farà media
Alle scuole elementari, invece, resta il “giudizio sintetico”. Cosa diversa, invece, alle scuole superiori. Qui, se il voto in condotta è 5 o più basso, “il consiglio di classe delibera la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo del percorso di studi” – scrive la norma. In pratica, senza la sufficienza in condotta si è bocciati.
Il voto in condotta rappresenta una vera e propria stretta per il comportamento e la disciplina dei ragazzi a scuola. Il 5 può arrivare non solo di fronte a reati o aggressioni, ma anche in caso di “mancanze disciplinari”, una su tutte le violazioni del regolamento di istituto.
Ma attenzione: nemmeno il 6 in condotta è più un lasciapassare. Perché chi prende il 6 in condotta rischia di essere rimandato. Dovrà presentare, infatti, prima dell’anno scolastico successivo, un “elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale assegnato dal Consiglio di classe” – scrive la norma. In sostanza, l’alunno dovrà preparare cioè un tema, e se questo non sarà consegnato o il voto sarà insufficiente resterà bocciato.
Attenzione anche al 6 in condotta al quinto anno delle superiori. Chi lo prende avrà accesso all’esame, ma lo stesso tema andrà completato e discusso all’orale dell’esame di Stato. Il voto di condotta avrà effetto anche sui crediti per la maturità.
Un cambiamento che è stato visto come necessario per regolare il comportamento, non sempre disciplinare e corretto, dei ragazzi a scuola.