Giorni di boati, giorni di tremori. Il forte sciame sismico che sta investendo i Campi Flegrei, a nord di Napoli non accenna a dar tregua gli abitanti di Pozzuoli e comuni limitrofi.
“Evacuate Agnano e Solfatara!”, è l’accorato appello che il noto vulcanologo Giuseppe De Natale ha rivolto per iscritto al Prefetto di Napoli, Claudio Palomba.
Bradisismo continuo
Secondo De Natale “occorre evacuare gli edifici localizzati nell’area di Agnano-Solfatara, dove si generano i terremoti più forti in questa fase del bradisismo flegreo”. In concreto si tratterebbe di allontanare dalle loro case migliaia e migliaia di persone dalle aree limitrofe alla caldera della Solfatara: per l’esperto dunque sarebbe la miglior soluzione, da attuare a breve termine. Questo per verificare la tenuta antisismica degli edifici più esposti, siti nell’area interessata, onde verificarne la vulnerabilità alle continue scosse.
Il Professor De Natale, dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica, ex Direttore dell’Osservatorio Vesuviano, avrebbe trasmesso la sua richiesta via p.e.c., giunta sul tavolo della prefettura il 18 settembre scorso: la sua è una sollecitazione allarmistica, è vero, ma fondata su un’attenta valutazione del fenomeno bradisismico.
Rischio imminente
Nella missiva, il vulcanologo ha riscontrato un pericolo imminente, riconoscendo che le preoccupazioni della cittadinanza “sono fondate”, questo perchè le scosse telluriche sono sempre più ravvicinate, creano ormai un forte disagio, mettendo dunque a rischio l’incolumità della popolazione . Dato il curriculum di rilievo del professore, è un monito che non può esser ignorato: del resto il Prefetto è l’organo governativo periferico incaricato di tutelare e vigilare sull’ordine e la sicurezza pubblica, prevenendo i rischi per la popolazione residente nel territorio di competenza.
Dunque, “di fronte ad un rischio imminente e ad una evidente, fortissima preoccupazione dei cittadini e delle istituzioni, non si può rimanere indifferenti” : parole difficili da equivocare, segno che la situazione si è fatta davvero seria.
Scosse a go-go
A preoccupare di più è proprio la frequenza delle scosse, in media oltre una quarantina al giorno: per De Natale sono proprio gli effetti destabilizzanti delle continue microlesioni della faglia a dover impensierire, in special modo se si considera la tenuta degli edifici presenti nell’area interessata (di circa 20 km quadrati).
Il Professore ha citato recenti studi internazionali, cui ha partecipato personalmente, con dati inconfutabili, sul fatto che le scosse telluriche dei Campi Flegrei siano destinate ad intensificarsi notevolmente nel tempo, sia come numero che come pericolosità. Previsioni a dir poco fosche, ca va sans dire: non si può far altro che sperare nella possibile fallacia della scienza empirica.