Strage del bus a Mestre: dopo il dolore arrivano le polemiche | Ecco cosa sta succedendo

Mentre il Ministro dei trasporti Salvini attacca i veicoli elettrici emergono le storie personali delle vittime della strage. Tutti gli aggiornamenti.

Tutte le ultime novità sulla terribile strage del bus elettrico che transitava sul cavalcavia di Mestre.

Ultime novità

L’ultimo aggiornamento in ordine di tempo pare da un lato assolvere in toto la società di bus elettrici dall’altro sembra creare ulteriori dubbi sulla dinamica dell’incidente che lo scorso 3 ottobre ha causato la morte di 20 turisti stranieri e del loro autista italiano. Sembra che il bus elettrico viaggiasse ad una velocità di 36 chilometri orari mentre attraversava il tratto di cavalcavia in cui il guardail era assente. Questo significa che se anche l’autista avesse avuto un malore o fosse stato colto da un momento di distrazione la velocità del mezzo era tale per cui un buon guardrail avrebbe sicuramente evitato la caduta. Ma, come appena scritto, il guardrail in questione non solo era vecchio, logoro e mancante in alcuni tratti ma era anche troppo in basso.

Altra novità sul caso è una dichiarazione del Ministro ai Trasporti italiano, Matteo Salvini, il quale afferma di nutrire dei dubbi circa l’incidente. In particolar modo il ministro afferma di aver sentito dai soccorritori che le batterie al litio dei veicoli elettrici sono più propense a prendere fuoco “e in un momento in cui si dice che tutto deve essere elettrico uno spunto di riflessione è il caso di farlo”. Salvini inoltre, nonostante filmati e foto dimostrino l’esatto contrario, afferma che “non si è trattato di un problema di guard rail“.

Incidente Mestre
Photo web source

Le vite spezzate delle vittime

Col passare del tempo stanno emergendo le storie personali delle vittime della strage. E se da un lato questo spiare nelle vite di chi non c’è più non fa altro che alimentare la morbosità di alcuni, dall’altro è importante sapere che dietro a quel freddo numero 21 ci sono delle persone in carne ed ossa, con vite normali e sogni che non si potranno mai realizzare.

Marko ed Antonela

Giovani, belli ed innamorati Marko ed Antonela erano una coppia di novelli sposi che era in Veneto per il viaggio di nozze. Del resto cosa c’è di più romantico che una luna di miele a Venezia (dove il bus si stava recando)? Da alcune fonti si apprende che lei fosse anche incinta di lui. Insomma una famiglia che non ha avuto modo di nascere e mettere radici visto che Antonela è morta e Marko, che ancora non sa di aver perso il suo grande amore, è ricoverato in terapia intensiva.

Mestre
Gli sposi vittime della strage del bus. Foto Web Source

Strage di bambini

Si chiamava Charlotte ed era nata nel 2022. Ne scriviamo al passato perché è la vittima più giovane dello schianto del bus. C’è un’altra piccolina che è in ospedale in condizioni molto gravi, ha 4 anni ed ustioni profonde su gran parte del corpo. C’è poi la storia di una famiglia allargata in cui la mamma è morta e il patrigno ha fatto scudo col suo corpo ai due ragazzi di 4 e 13 anni, la bimba di 4 ne è uscita con un femore rotto, suo fratello maggiore con lesioni vertebrali. Si riprenderanno totalmente dai traumi fisici, superare la tragedia della perdita della mamma sarà certamente un trauma ben più difficile da elaborare e superare.

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