Pesce, si ma quanto puzza? Ecco il perché del suo odore. Lo eviti solo così

Il mare: qualcosa di meraviglioso e che, allo stesso tempo, ci dona qualcosa di indispensabile per la nostra alimentazione.

Il pesce, però, non a tutti piace e, soprattutto, non a tutti attira (specie durante la sua pulizia) il suo “tipico odore”, che in molti definiscono puzza.

La domanda, allora, qui sorge spontanea: perché il pesce puzza? Scopriamolo insieme.

Una puzza…non gradita

Sono in molti ad amare il profumo del mare, la sua pace e la tranquillità che esso rimanda. Come sono anche in molti ad amare il suo “frutto” per eccellenza: il pesce. Lo si ama in tante forme, che sia esso cucinato o marinato, crudo anche in alcuni casi…ma c’è qualcosa che, però, tutti indistintamente, odiano: la puzza.

Sì, perché se per alcuni può essere tipico e caratteristico del pesce stesso, per altri è davvero qualcosa di insopportabile. Ed ecco che, qui, la domanda sorge spontanea: ma perché il pesce puzza? Diversi studi sono stati fatti su questo argomento e la scienza, per quanto possibile, ha cercato di darci una risposta.

Non è solo questione di freschezza del pesce stesso perché, teniamo presente, che quando il pesce è davvero fresco “il suo odore è quello che ricorda le alghe marine”. Allora, da cosa proviene la sua “indefinibile” puzza? La causa principale è la crescita batterica. I batteri, che sono presenti naturalmente nel pesce, a mano a mano, iniziano a trasformare una sostanza chiamata trimetilammina N-ossido (TMAO) in trimetilammina (TMA). Da lì, l’avvio (per così dire) della puzza.

Non sopporti la sua puzza | In effetti…perché il pesce ha un odore sgradevole?
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Il pesce: perché puzza tanto?

In alcuni pesci, quali ad esempio il merluzzo, questo tipo di processo è alquanto veloce e, nel caso di questa specie, non si tratta solo di un proliferare di batteri. Anche alcune reazioni chimiche giocano un ruolo primario. Teniamo presente che il pesce è una fonte di omega-3 e quando questi vengono esposti all’ossigeno, si ossidano. Così iniziano a produrre molecole volatili che contribuiscono all’odore.

Allora cosa possiamo fare per continuare a mantenere il pesce fresco e ridurre, in modo drastico (o per quanto possibile) l’odore? E’ essenziale controllare il tempo e la temperatura: più breve è il tempo tra la cattura e il suo arrivo in cucina, meno odore sgradevole si produce. Per mantenerlo a casa, l’ideale sarebbe conservarlo su ghiaccio in frigorifero.

Insomma: adesso non abbiamo più scuse per consumare pesce che, come dicevamo, fa bene e apporta al nostro organismo quei nutrimenti essenziali, quali l’omega3.

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