Sono emersi i primi esiti degli esami autoptici sul corpo dell’autista del bus precipitato a Mestre. Non ci sono dubbi.
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Inizia a schiarirsi la nebbia intorno alla dinamica dell’incidente di Mestre costato la vita a 21 persone.
Gli esiti dell’autopsia
Nei giorni scorsi sono stati resi noti gli esiti dell’autopsia effettuata sul corpo di Alberto Rizzotto, l’autista del bus precipitato da un cavalcavia a Mestre lo scorso 3 ottobre. Fin dai primi minuti dall’accaduto tra le ipotesi sulle cause dello schianto c’era quella di un malore dell’autista. Ebbene in base agli esiti dell’autopsia pare non sia così.
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Sebbene gli esiti degli esami tossicologici, come da prassi, arriveranno solo tra qualche settimana, il grosso degli esami hanno dato esito immediato e dicono un’unica cosa: Alberto Rizzotto non ha avuto un malore. E dunque se il bus è precipitano la causa non è da attribuirsi ad un malore. Con buona pace di chi, e purtroppo ci sono stati davvero, pensava che il povero autista fosse stato colto da morte improvvisa perché si era vaccinato contro il COVID.
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Chiaramente questo non esclude che Rizzotto abbia commesso qualche errore di manovra ma sicuramente era cosciente quando il bus è precipitato. Il suo cuore, almeno stando ai primi esami, era perfettamente sano. Quindi anche l’ipotesi di un infarto è stata accantonata. Ciò che allo stato pare più probabile è il concorso di due cause: un guasto tecnico del bus e il pessimo stato del guardrail. Anche in questo caso si dovranno attendere gli esiti di accertamenti irripetibili sul mezzo elettrico, mentre anche ad un semplice esame visivo è palese che il guardrail fosse obsoleto, troppo basso e addirittura bucato in alcuni punti.
L’inchiesta
Nel frattempo l’inchiesta della Procura va avanti. E sono state iscritte al registro degli indagati tre persone: l’amministratore delegato di La Linea e cioè l’azienda degli autobus e due funzionari del Comune di Venezia: il dirigente del settore viabilità e mobilità per la terraferma e quello del settore manutenzione viabilità stradale.
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I feriti
Sul fronte di chi a questa strage è sopravvissuto ci sono 11 feriti ancora ricoverati in Veneto. I due fratellini tedeschi di 4 e 13 anni salvati dal patrigno e che hanno perso la mamma sono tornati in Germania e sono ricoverati a Lipsia. Una ragazza francese di 21 anni, anch’ella ferita, è stata portata in un ospedale di Strasburgo. Ci sono poi ancora sei ricoverati in terapia intensiva.