Meno canone in bolletta, dunque più felici? Non proprio: il Governo taglierà per i prossimi tre anni (nel 2024, 2025 e 2026) l’odiato balzello per la Tv di Stato. Si passerà dagli attuali 90 euro annui a circa 70.
La decisione del Governo Meloni è nero su bianco, in legge di Bilancio, con La Lega, che da tempo “demonizza” il balzello RAI, a cantar vittoria urbi et orbi.
Canone RAI: taglio col trucco
Il Ministero dell’Economia decide di sforbiciare, è vero, ma c’è un trucchetto contabile sotto: la riduzione dell’onere a carico dei contribuenti avrà un impatto minimo (se non invisibile) sui conti della televisione pubblica. Questo perchè, se da un lato la legge di Bilancio riduce il canone da 90 a 70 euro, dall’altro viene riconosciuto un contributo straordinario a favore della RAI di circa 420 milioni di euro annuali, per i prossimi tre anni.
Ancora non si conoscono le modalità di trasferimento dei circa 1.260 milioni in totale: a specificare il tutto ci penserà il contratto di servizio, ovvero l’accordo che regola gli impegni economici tra la Tv pubblica e lo Stato italiano. Da Viale Mazzini tirano un profondo sospiro di sollievo, anche perchè il canone resterà comunque in bolletta: la legge di Bilancio cita infatti in modo esplicito una norma introdotta nel lontano 2016 dal governo Renzi, prevista per abbattere l’evasione della tassa televisiva.
U.E. sul piede di guerra
L’Europa, sulla faccenda del canone in bolletta, ha da sempre storto il naso: l’attuale Governo a trazione meloniana (come i precedenti del resto) non può, o non riesce, a far a meno del balzello occulto, nascosto tra le pieghe dei tributi in materia energetica: pare sia l’unico escamotage per abbattere l’evasione del canone di Mamma RAI.
Dal Ministero Economia fanno sapere che il taglio inciderà minimamente e che Viale Mazzini qualche sforbiciata dovrà comunque darla: nel prossimo triennio, la televisione di Stato perderebbe circa 60 milioni nel complesso. In RAI sono ancora più ottimisti: secondo i calcoli della TV pubblica, ci sarebbero in ballo 1410 milioni annui derivanti dal canone a 70 euro, cui si aggiungerebbero 420 milioni di compensazione statale (per ogni anno).
Guadagno netto
Ad esser ottimisti ci si guadagna: se si realizzasse la previsione in piano, la RAI incrementerebbe il bilancio di 30 milioni, e già nel 2024 (rispetto al 2023). Nei complessivi tre anni potrebbe indi ridurre i costi interni di circa l’8%, nonchè l’indebitamento finanziario netto fino al 20%; ma al di là delle cifre in ballo, dalle opposizioni arrivano bordate contro il Governo: si grida alla mistificazione, col trucco incorporato, quel taglio fittizio della bolletta che non intacca effettivamente il canone, dato che i soldi compensativi comunque arriveranno dalle tasche degli italiani. Il solito balletto italico insomma, con le carte sul banco sparigliate, solo per esser imbrogliate ancor di più.