Sono sempre più i tentativi riusciti di trapianto d’organi tra animali di specie diverse. E tra le specie coinvolte c’è anche l’uomo.
E’ una pratica rivoluzionaria che apporterà solo effetti positivi o un pericoloso abominio? Tentiamo di capirne di più.
La fabbrica degli organi
L’ultimo caso in ordine di tempo viene dagli Stati Uniti dove un team di scienziati e medici è riuscito ad impiantare un rene di un maiale nano in un macaco cinomolgo. Il grande team interdisciplinare è stato guidato dal Dottor Wenning Qin ed ha coinvolto gli scienziati della eGenesis (una società di biotecnologie del Massachusetts) e gli scienziati del Centro per le Scienze dei Trapianti del Massachusetts General Hospital, del Dipartimento di Genetica della Scuola di Medicina dell’Università di Harvard, del Centro nazionale di ricerca sui primati del Wisconsin e di altri istituti.
Quanto al maialino non era un generico maialino da allevamento ma un maialino geneticamente modificato grazie alla tecnica del cosiddetto editing genetico, un vero e proprio copia/incolla applicato ai geni. A questo maialino ne sono stati mutati, ad animale già vivente, ben 69. E se vi state chiedendo che fine abbia fatto il macaco di lui si sa che dopo l’intervento è sopravvissuto per due anni.
E in realtà il macaco e il maialino non erano soli: nella stessa sessione di lavoro sono stati utilizzati 20 macachi ed altrettanti maialini. Alcuni hanno ricevuto reni con tutte le 69 modifiche genetiche e sono quelli che sono sopravvissuti di più. Tutti sono arrivati a sopravvivere per almeno un anno dopo l’intervento. Altri hanno ricevuto reni con minori modifiche. A loro è andata male: non hanno superato i 50 giorni dall’intervento.
I pro
La lista dei pro è costellata di speranze. In effetti se questa pratica dovesse risultare totalmente efficace, i tempi di attesa per i trapianti nel corso degli anni arriverebbero ad azzerarsi e ci sarebbe maggiore speranza di sopravvivenza anche in caso di tumori rari, come quello al cuore o in caso di patologie particolarmente aggressive come quelle che possono colpire reni e polmoni. Quindi non ci sarebbe più l’emergenza donazione organi (a tutt’oggi si dona troppo poco, le persone sono molto disinformate sull’argomento) e nessuno dovrà più aspettare tempi biblici per potersi operare.
In effetti la cronaca ci riporta già alcuni casi di xenotrapianto (cioè di trapianto tra specie diverse) che coinvolgono anche gli uomini: un 58enne statunitense ha ricevuto recentemente un cuore da un maialino geneticamente modificato (l’uomo soffriva di una insufficienza cardiaca giunta in fase terminale e per questo era stato giudicato non idoneo a ricevere un trapianto tradizionale). Questa estate invece è giunta notizia, sempre dagli USA, di un altro caso: un uomo cerebralmente morto cui è stato trapiantato un rene di maialino OGM. A quanto pare il rene funziona ancora.
I contro
La lunga sfilza di contro comprende delle problematiche sia di livello morale che di livello ambientale. E’ indubbio che far nascere e crescere degli animali solo per farli diventare incubatrici dei nostri organi di ricambio non sia moralmente accettabile. Sarebbe come mettere al mondo e far crescere degli altri esseri umani solo per poterne prendere dei pezzi all’occorrenza. Non è il massimo, vero? Sulla crudeltà e la violenza di queste pratiche non ci sentiamo di esprimere alcun parere perché è notorio che ricercatori e scienziati facciano di tutto per ridurre al minimo le sofferenze degli animali. E non ci sentiamo neanche di aprire un dibattito sull’opportunità o meno di usare gli animali come cavie.
Ma ancor peggiori e più gravi di quelli morali sarebbero i problemi relativi all’impatto ambientale. Ipotizziamo infatti che la pratica di usare organi animali sugli esseri umani prenda piede e si sviluppi in tutto il mondo. Serviranno parecchi animali allo scopo. Basta fare una rapida ricerca su internet per rendersi conto di quanto impattanti sull’ambiente siano gli allevamenti intensivi di animali: è indifferente a cosa servano, che siano cioè carne da macello o pezzi di ricambio, allevare animali (specie maiali) genera un quantitativo di inquinamento di suolo, aria ed acqua incredibili. E in un mondo che si sta letteralmente sbriciolando a causa dei problemi ambientali aggiungere un carico pesante di ulteriore inquinamento non pare un’idea tanto geniale.