Striscia di Gaza, la catastrofe è vicina | Ecco cosa sta per scatenarsi. Drammatico

Oramai non c’è più tempo. Israele ha lanciato l’offensiva via terra, con centinaia di tank entrati nella Striscia di Gaza.

I bombardamenti a tappeto sono  incessanti; una vera pioggia di missili che si abbatte dall’alto.

Gli orrori della guerra. Foto Web Source

Gaza è al collasso, il disastro umanitario sta raggiungendo numeri spaventosi: macerie, morti, feriti, destinati purtroppo ad aumentare, visto che gli ospedali sono rasi al suolo, o comunque inservibili.

Morte in diretta

Il conflitto israelo-palestinese è uno dei più “mediatici”: reporter e telecamere accendono le loro luci, i loro microfoni, sullo scempio in atto; manca tutto, a Gaza, finanche il carburante per far funzionare i generatori elettrici dei plessi ospedalieri e dei pronto soccorso da campo. Tutto fermo, tutto sepolto da detriti e macerie: impossibile anche fornire il dovuto ausilio a chi è rimasto intrappolato sotto i palazzi e le case sbriciolati, la Striscia è isolata dal mondo. Una terra derelitta, dove i bambini nascono già orfani: il Governo di Netanyahu non si arresterà, l’avanzata è iniziata, seppur “mitigata” dall’intervento degli U.S.A. di Biden.

Bombardamenti a Gaza. Foto Web Source

L’allarme rosso è stato lanciato: nulla funziona, tutto è maceria; per gli ospedali siamo allo sfacelo, la tragicità del momento è condivisa e rimarcata dalle agenzie delle Nazioni Unite. Il vero dramma poi è che gli ospedali non sono soltanto luoghi per feriti o malati, ma sono diventati rifugi per gli sfollati, che si rivolgono a queste strutture sperando di scampare ai raid del nemico (speranza vana).

Speranze al lumicino

L’inizio dell’invasione via terra ha sopito le poche speranze dei palestinesi della Striscia: Gaza City è irriconoscibile, devastata dalle centinaia di bombe cadute negli ultimi giorni: i bombardamenti sono incessanti, non si era mai assistito ad un dispiegamento di forze simili. Ogni giorno, morti e feriti, distruzione ed orrore: eppure il mondo pare impotente, sullo sfondo, lontano e resiliente, perché rafforzato nell’inedia morbosa delle disgrazie esotiche, peregrine.

A Gaza la situazione è disperata. Foto Web Source

Dicevamo che Gaza è  al limite dell’inumano: il carburante, ormai indispensabile per far funzionare i generatori elettrici, è merce rara: Israele ha attivato un feroce embargo, rifiutandosi di far entrare qualsiasi tipo di combustibile, temendo che vada ad alimentare l’infrastruttura bellica di Hamas.

Ospedali collassati

I dati sono chiari: 12 ospedali  su 35 non funzionano; il 65% dei centri di prima assistenza è chiuso, molte operazioni vengono effettuate non usando strumenti chirurgici o anestetici, alla luce delle torce o dei cellulari. I pazienti malati di cancro affollano  il Turkish Hospital, l’unico complesso ancora funzionante per l’oncologia; ai malati in dialisi è stato ridotto il tempo per la cura; e sono più di 70 le vittime all’interno del personale medico, con circa 90 feriti.

Ospedale bombardato a Gaza. Foto Web Source

Le scorte di medicinali sono in esaurimento, resistono scorte bastevoli per pochi giorni ancora: i centri sanitari primari stanno terminando il carburante, mettendo a rischio la fornitura dei servizi sanitari essenziali; tutto sembra perduto e  limite al baratro delle umane vergogne, pare proprio non esserci. 

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