Indi è ancora viva | Ecco cosa sta succedendo

L’esecuzione della sentenza è stata rinviata ad oggi. I genitori di Indi sperano ancora di poterla portare in Italia.

La piccola Indi Gregory. Foto Web Source

Intanto l’Italia si sta muovendo tanto anche dal punto di vista le legale minacciando battaglia.

Qualche ora in più

E’ stata dunque rinviata ad oggi l’esecuzione della sentenza del giudice Robert Peel che ha stabilito che alla piccola Indi Gregory, 8 mesi ed affetta da malattia metabolica rara ed incurabile, debbano essere staccati i supporti vitali. Dean e Claire, genitori della piccola, possono dunque ancora sperare di poterla trasferire in Italia o, quanto meno, hanno guadagnato qualche altra ora da trascorrere con lei.

Famiglia Gregory. Foto Web Source

“Nel frattempo”, dichiara Simone Pillon che sta curando gli interessi legali della famiglia Gregory in Italia, sono state “attivate dall’Italia le procedure ex articolo 9 e 32 della Convenzione dell’Aja. I genitori di Indi ancora ringraziano di cuore l’Italia per quello che sta facendo. La speranza divampa”.

Il ricorso in extremis

L’esecuzione della sentenza è stata bloccata da un ricorso depositato ieri mattina da parte dei legali della famiglia Gregory che si oppongono anche alla parte della sentenza che stabilisce che la piccola non possa morire a casa sua ma in ospedale o in un hospice. E nel frattempo, oltre allo studio legale di Pillon, anche altri enti si stanno esponendo sulla questione.

La CEI, ad esempio, ha dichiarato: “La vita dei malati e disabili gravi viene giudicata indegna di essere vissuta, lesinando i supporti medici e arrivando a presentare come gesto umanitario il suicidio assistito o la morte procurata“. Mentre il Codacons ha annunciato che depositerà una denuncia alla Procura di Roma contro l’Alta Corte di Londra. In una nota l’associazione ha dichiarato:

In foto il Cardinal Matteo Maria Zuppi che della CEI è presidente,

“La decisione dell’Alta Corte britannica di disporre lo stop ai supporti vitali per Indi potrebbe quindi configurare un’interferenza illecita della giustizia straniera sulla vita di una cittadina italiana, aprendo un caso che non è solo diplomatico ma anche giudiziario. Per tale motivo abbiamo deciso di presentare un formale esposto alla Procura della Repubblica di Roma affinché apra una indagine sul caso, accertando se il comportamento della Corte e del giudice Robert Peel possano configurare ipotesi penalmente rilevanti ai sensi del nostro ordinamento penale”.

La piccola Indi

Ricordiamo che la piccola Indi è una neonata di appena otto mesi affetta da una malattia metabolica incurabile. In pratica per una anomalia mitocondriale i suoi muscoli non si svilupperanno mai. E quindi è oggettivamente e scientificamente destinata ad avere vita molto breve. Per darle una chance in più, nei giorni scorsi e con provvedimenti di massima urgenza, il governo italiano le aveva conferito la cittadinanza in modo da facilitarne il trasferimento al Bambin Gesù di Roma, ospedale che si era reso disponibile ad accoglierla.

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