Napoli: il presepe che racconta la guerra | Ecco l’ultima statuetta per questo Natale

Gli orrori della guerra non passano mai inosservati e, per questo, passano anche attraverso quelli che sono i simboli della nostra tradizione.

A Napoli, a San Gregorio Armeno, luogo dei maestri dell’arte del presepe, arriva anche la statua della Vergine Maria creata in una maniera insolita, ma fatta proprio per far riflettere.

Napoli: il presepe che racconta la guerra | Una statuetta ferita spiega il perchè
La statua della Madonna ferita – photo web source

Maria ha suo figlio ferito in braccio, proprio come tante donne e mamme che piangono i loro figli nella guerra in Terra Santa.

L’arte presepiale e la guerra

Una guerra che non accenna a fermarsi, nonostante gli appelli alla pace arrivati più volte anche proprio dalla Santa Sede. La Terra Santa è diventato teatro di guerra allo stesso modo dell’Ucraina: alle porte dell’Europa, è tornata la guerra. Ed il mondo non può restare indifferente a guardare. Se, da un lato, si cerca la via della diplomazia, con incontri bilaterali o a più voci, fra varie nazioni e potenze per poter portare la pace in queste zone, dall’altro lato c’è il Papa che invoca la pace sempre, durante l’Angelus e non solo.

Anche davanti all’inizio quasi imminente delle feste natalizie, la tradizione guarda con occhio triste proprio alla guerra in Terra Santa. E da Napoli, dai maestri dell’arte del presepe di San Gregorio Armeno, ecco che arriva una Madonna con il Bambino diversa dalla classica immagine che siamo abituati a vedere.

Marie è lì, ferita, con il bambino sanguinante in grembo: questa è la statuetta simbolo di questo Natale 2023: un messaggio di speranza verso una pace che non sia più soltanto interiore, ma soprattutto esteriore e fra i popoli.

Napoli: il presepe che racconta la guerra | Una statuetta ferita spiega il perchè
Particolare del bambinello – photo web source

Quella Vergine Maria ferita

Il pensiero rivolto alle tante mamme e ai tanti bambini in pericolo e morti a Gaza. A realizzarla è stato il maestro Marco Ferrigno: una Madonna ferita alla mano destra che tiene sulle ginocchia Gesù Bambino sanguinante in più parti del corpo, e con entrambe le braccia fasciate.

E a spiegare il perché di questa scelta è stato proprio lo stesso Ferrigno in un’intervista: “Visto il momento particolare e i tanti focolai di guerra che ci sono nel mondo, mi sembrava giusto prendere una posizione. La Madonna e il Bambin Gesù feriti sono un pò la rappresentazione iconografica di questo momento che stiamo vivendo e rappresenta anche un pò l’indignazione di noi tutti e la volontà di volere la pace”.

Il mondo non può restare inerme a guardare. E anche la tradizione si affianca al dolore dei popoli in guerra nella preghiera e nella speranza che tutto possa risolversi al più presto. Perché la pace è il dono più grande che il Signore ci ha donato.

Gestione cookie