Tra autotune e, presunte, lobby due grossi nomi dell’industria musicale in queste settimane stanno lanciando accuse gravissime.
Il cantautore Morgan e il cantante e produttore Luca Jurman lanciano gravi e specifiche accuse all’industria musicale. E il dramma è che è tutto vero.
Il sistema marcio della musica
Sebbene lo esprima sempre nel modo sbagliato Morgan da tempo sta puntando il dito su un problema reale: lo stato di salute della musica italiana è pessimo. Si punta all’appiattimento culturale, ai motivetti di qualità discutibile e, soprattutto, tutto ruota intorno ad una lobby potentissima attorno alla quale girano tantissimi soldi.
L’ultima “vittima” di questo sistema è stato proprio Marco Castoldi (Morgan) che a causa delle sue uscite un po’ troppo forti è stato cacciato da X Factor. Non gli sono state perdonate le battutacce a Francesca Michelin e le allusioni alla “depressione” di Fedez. Il problema è che, con il licenziamento di Morgan, si è indirettamente ammesso che lo stesso aveva ragione. Che è vero che una lobby esiste e che è vero che non se ne deve parlare.
La battaglia di Luca Jurman
Sostanzialmente concorde con quanto affermato da Morgan è il musicista e produttore musicale milanese Luca Jurman che da mesi sta portando avanti una battaglia contro quello che lui chiama “sistema“. Egli si dice scandalizzato per il fatto che, ormai, l’autotune si utilizzi ovunque, persino in talent come “Amici” che invece dovrebbero esaltare le doti individuali dei cantanti in gara. In una delle sue ultime live su Facebook Jurman ha dichiarato: “Morgan è stato vergognosamente licenziato. Perché quando Morgan arriva a dire delle cose sbaglia ma è tutto il sistema che ruota intorno al mondo della musica che prende per il c*lo tutti voi!”
“In questo sistema se non lecco il c*lo a nessuno succede che sono scomodo, che dico cose che non devo dire. Morgan ha provato a dire alcune cose vere perché, come me, è un ostinato“. E a chi lo accusa di aver per anni fatto parte del sistema (ricordiamo che Jurman è stato per anni coach ad “Amici”) Jurman ribatte che in realtà il suo era un tentativo di combattere il sistema dall’interno. Ma il sistema era troppo marcio e quindi lui ne è uscito pur continuandolo a combattere.
“Il sistema sta contaminando e bloccando la cultura“. E per corroborare la sua tesi del “sistema” e della “lobby” Jurman cita il caso di Francesca Michelin che, a suo dire, non merita di condurre un programma musicale (X Factor) visto che “non sapeva neanche che Ivan Graziani fosse morto” e che a suo tempo arrivò a dirigere l’Orchestra di Sanremo “solo perché ha fatto il triennio di canto jazz in un Conservatorio sfigato“. A detta di Jurman la Michelin è piazzata lì dov’è perché parte della lobby che sia lui che Morgan stanno denunciando da tempo.
Ma perché si parla di lobby?
Ma perché si parla di lobby? Per capirlo citiamo testualmente parte di un interessante articolo che Michele Monina, giornalista che la pensa esattamente come Morgan e Jurman, ha scritto due giorni fa in difesa di Morgan:
“Fedez è il centro di tutto e intorno ruotano i satelliti Dargen, che con il rapper lavora da anni (sue le firme di diversi tormentoni), e Francesca Michielin che gli deve i successi Magnifico, Cigno nero e Chiamami per nome. Ma in questo “Sistema” rientrano anche Marta Donà (manager della Michielin), Pico Cibelli che quando è diventato presidente della Warner ha strappato Fedez alla Sony, l’autore Davide Simonetta, che ha scritto da Bellissima di Annalisa (ricordate la polemica di Morgan?) a tante altre hit come Disco Paradise. E infine è un caso che siano tutti legati al colosso Eclectic Music di Stefano Clessi, che di Fedez e Annalisa cura l’art direction? Un gruppo di lavoro solido che muove tanti soldi, e che si è compattato a X Factor nel chiedere la testa di Morgan. Non per la battuta sulla “depressione”, quanto perché mette in discussione questi interessi…”