Novità in arrivo a Buckingham Palace per re Carlo III. Un’assunzione particolare, voluta dallo stesso re che in pochi si aspettavano.
Si tratta di un medico omeopata, presidente anche del “College of Medicine”. Questa la scelta del re per curarsi.
Una decisione molto particolare. Vediamo insieme il motivo per il quale Re Carlo III l’ha presa.
Medicina olistica alla casa reale
Decidere di curarsi in modo alternativo e diverso e non con la medicina convenzionale. Questo è quello che ha pensato re Carlo d’Inghilterra che, per questo motivo, ha assunto un medico omeopata alla casa reale. Si tratta di Michael Dixon, 71 anni, divenuto capo ufficiale medico della Casa Reale, nonché medico personale dello stesso re.
Diciamo che si tratta di una presenza che era già stata vista qualche volta al fianco di Carlo, specialmente durante i suoi viaggi istituzionali, dal Kenya in Germania, secondo quanto riporta il “Sunday Times”.
È da tenere presente, però, che la passione per la medicina olistica per Carlo d’Inghilterra non è una novità. Nel 2006, nel corso di un evento dell’Organizzazione mondiale della sanità, l’allora principe aveva affermato “che i governi devono abbandonare il loro approccio tradizionale alla salute”.
Ora, almeno per se stesso, è stato lui stesso a farlo. Pranoterapia, scambi di energia e passaggi di luce: ed è con la medicina olistica e con l’omeopatia che ha deciso di curarsi. Ma chi è il dottor Dixon? E’ un medico di professione, poi passato all’omeopatia. E’ presidente del “College of Medicine” ed è favorevole alla prescrizione di alcuni farmaci naturali da parte del Servizio sanitario nazionale.
La scelta di re Carlo III
Stando alle informazioni diffuse dal Governo Britannico e riportate dal quotidiano Agi, il medico, originario della contea del Devon (sud-ovest dell’Inghilterra), sarebbe passato all’omeopatia dopo aver invitato un guaritore cristiano nella sua clinica del servizio sanitario nazionale.
Cosa ha fatto di particolare questo guaritore? Il suo metodo consisteva nel mettere le mani vicino al paziente e muoverle molto lentamente lungo tutto il corpo “visualizzando il passaggio di luce bianca”. Un trattamento che, pare, abbia aiutato un paziente cronico, cosa che avrebbe convinto anche Re Carlo.