Lo sport allunga la vita. E’ un dato scientifico acclarato ormai: contemporaneamente si allunga anche “l’età sportiva” degli agonisti e professionisti.
Tanti gli sportivi, in ogni disciplina, che stanno dimostrando che l’età è solo una formalità, una condizione fisica ampiamente “superabile”, non ostativa alla partecipazione (a livelli altissimi) ed alla vittoria.
Campioni matusalemme
Prendiamo Dominik Paris, sciatore alpino campione del mondo: a 34 anni non smette di competere a grandi livelli ed è tornato a vincere in Val Gardena, all’ennesima tappa della Coppa del Mondo. L’ultima vittoria nel 2022, quando asfaltava la discesa di Kvitfjell, con la Russia che aveva invaso l’Ucraina da appena dieci giorni: una vita fa, eppure lo sicatore non ha mai demorso. Smettere? Ma quando ma! “Non avrei potuto chiudere così male” la sua risposta definitiva.
Stesso pensiero per Rafa Nadal, campione indiscusso del circo tennistico, un immortale sopravvissuto a mille infortuni: 37 anni compiuti e nessuna voglia di smettere, anzi. I campioni veri hanno questo nel dna: non accettano che ad imporsi sia il destino, vogliono incidere sul corso della loro carriera fino all’ultimo, plasmandola a loro immagine e somiglianza.
Vecchietti on the road
Le piste dei Gran Premi pullulano di vecchietti terribili in pista di sorpasso: nonostante l’età incombente e qualche acciacco di troppo, la voglia di sfrecciare ad oltre 300 chilometri orario non li abbandona. E basti guardare ad un highlander come il nostro Valentino Rossi, il centauro ribelle di Urbino e Tavullia: ha corso indomito sulla sua moto fino alla “veneranda” età di 42 anni, provando ad infrangere ogni record possibile su due ruote.
Passando indi alle quattro ruote, Lewis Hamilton ne ha seguito le orme, a 38 anni riscrivendo la storia della Formula 1, eppur non molla ancora: surclassato da qualche anno da Verstappen, inseguito da un altro grande vecchio, Alonso, di anni 42 anni, coltiva pur sempre il sogno di superare il mito Schumacher, con il quale ha in comune il podio iridato in condivisione (7 Mondiali a testa).
E il calcio?
Eh, il calcio, signora mia. Anche il rettangolo verde offre scorciatoie ben pagate verso il capolinea, e Ronaldo (direzione Arabia) e Messi (imbarcato per U.S.A.), 74 anni in due, ben lo sanno: le hanno imboccate per non farsi dare lezioni ogni weekend dalla generazione Bellingham. Invero abbiam poi matusalemme in calzettoni che l’exit strategy non la cercano e non la vogliono: Ibrahimovic è stato accompagnato alla porta per sopraggiunti limiti d’età a 42 anni suonati.
Guardando ancora al tennis, Novak Djokovic entra nel 37° anno d’età da numero uno del tennis, con l’idea di annettersi il Grande Slam, quello che nessuno realizza dal ‘69 (Laver). E il basket? A pochi giorni dai suoi primi 39 anni, il campionissimo Le Bron James ha rivinto il titolo di M.v.p. nell’Nba In-season tournament, la prima coppa della stagione del basket americano. Insomma, i vecchietti terribili sono tra noi, e non hanno nessuna intenzione di smettere.