San Marino “bomba day” | Sarà disinnescato l’ordigno bellico ritrovato a Serravalle

La macchina organizzativa è in movimento per il bomba day, quando l’ordigno bellico ritrovato a Serravalle verrà rimosso, predisposta l’evacuazione dell’area.

L’ordigno è una bomba d’aereo inglese da 250 libbre della Seconda Guerra Mondiale. Il ritrovamento lo scorso giugno durante dei lavori nel cantiere di Serravalle B.

bomba day

Ci troviamo in strada Rancaglia e almeno un migliaio di persone saranno interessate dall’operazione di disinnesco e recupero chesi terrà l’11 febbraio prossimo.

Macchina organizzativa in movimento verso quello che sarà il bomba day

La bomba della seconda Guerra Mondiale non è di certo il primo ordigno ritrovato in zone abitate o ritrovato qui nella Repubblica di San Marino, ciò nonostante, però, si tratta di un esplosivo molto pericoloso dato le sue caratteristiche che richiede una operazione certosina e coordinata per essere portata a buon fine.

Sarà la Gendarmeria ad occuparsi di tutto coadiuvata, ovviamente, da altri enti, come ad esempio, la Protezione Civile. Proprio Pietro Falcioni, capo della Protezione Civile, infatti, spiega quanto saranno delicate le operazioni di evacuazione. Saranno più di un miagliaio le persone interessate, del resto si parla di evacuare edifici nel giro di un raggio di 352 metri.

I residenti coinvolit, appunto almeno un migliaio, saranno evacuati dalle 5:30 alle 7:00 dopo di che gli esperti e gli artificieri faranno il proprio lavoro dando inizio all’operazione vera e propria.

Le fasi per il disinnesco di un ordigno bellico

Le fasi per il disinnesco di un ordigno bellico sonno molto delicate. È fondamentale tenere le persone lontane dall’area per evitare rischi di ferite e danni da schegge o esplosioni. Le autorità competenti avranno un ruolo chiave nel coordinare l’operazione successiva, coinvolgendo una squadra specializzata in ordigni esplosivi improvvisati (IED) o nella gestione delle munizioni non detonate (UXO).

Una volta che la squadra specializzata è sul posto, inizia la fase di valutazione del rischio. Gli esperti condurranno una ricognizione accurata dell’ordigno per determinarne il tipo, lo stato di stabilità e il livello di pericolo che rappresenta. Ciò richiede un’attenta analisi del terreno circostante, delle condizioni atmosferiche e di ogni altra variabile che potrebbe influenzare il processo di disinnesco.

Dopo l’analisi e la valutazione del rischio, verrà pianificata l’azione di disinnesco. Questa fase richiede grande competenza, esperienza e tecnologie specializzate. Gli esperti utilizzeranno attrezzature di protezione individuale, come tute anti-esplosione e caschi balistici, per garantire la loro sicurezza nel manipolare l’ordigno bellico.

Pietro Falcioni
Pietro Falcioni il capo della Protezione Civile

Utilizzeranno strumenti speciali, come robot mobili a distanza o bracci robotici, per maneggiare in modo sicuro l’ordigno. Il processo di disinnesco può variare notevolmente in base al tipo di ordigno bellico. Con munizioni non detonate, gli esperti potrebbero scegliere di trasportarle in un’area sicura per effettuare l’esplosione controllata. Nel caso di IED, invece, le squadre di disinnesco possono cercare di disattivarli attraverso varie tecniche, come l’utilizzo di giacche anti-frammentazione per ridurre l’effetto degli esplosivi quando scattano i detonatori.

Allertate Protezione Civile e ISS per garantire l’evacuazione

La conclusione dell’operazione di disinnesco segna il termine della procedura. Gli esperti garantiranno che l’ordigno sia stato neutralizzato in modo sicuro e che non rappresenti più una minaccia per la popolazione o l’ambiente circostante. Al termine dell’intervento, l’area verrà ripulita e i residenti o i lavoratori potranno riprendere le loro normali attività con maggiore tranquillità.

Per quanto riguarda la bomba inglese rinvenuta a Serravalle gli artificierip rovvederanno alla messa in sicurezza e al disinnesco per consentire il trasferimento nella zona dei calanchi, sotto San Giovanni, per procedere al brillamento in sicurezza.

Per iprossimi giorni si prepara una campagna di comunicazione per preparare tutti i cittadini coinvolti. L’Iss – spiega Falcioni – si occuperà delle persone fragili che dovranno essere trasportate, c’è l’ok del Cons per utilizzare alcuni locali del Multieventi per ospitarle.

Ci si prepara anche a fornire pasti a chi non fosse in grado di provvedere da solo per quella giornata, Falcioni spiega che con il CAMST ci si sta attrezzando in questa direzione. L’11 febbraio, insomma, sarà il bomba day e le autorità e gli enti preposti sammarinesi stanno rispondendo con efficienza e prontezza.

Gestione cookie