La realtà, nuda e cruda, diventa un romanzo | “Solitudo” ci spiega come e perché

La cultura è soprattutto conoscenza. Conoscenza di tutto ciò che ci circonda e che è attorno a noi, anche le cose più piccole ed apparentemente imperscrutabili.

Come quello che racconta il libro “Solitudo” del giovane autore Giancarlo Piccolo. Una storia fatta sì di intrighi, ma che nasconde dietro una realtà fin troppe volte celata.

La cultura è soprattutto conoscenza. Conoscenza di tutto ciò che ci circonda e che è attorno a noi, anche le cose più piccole ed apparentemente imperscrutabili.
“Solitudo. L’abisso della fenice” – photo: Facebook/Giancarlo Piccolo

Un libro che appassiona sin dalla prima pagina. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Quella “solitudo” che non ti lascia scampo

Quando pensiamo ad un libro, immediatamente ci viene in mente qualcosa che ci faccia rilassare, che ci faccia per un attimo staccare la spina e andare con la mente in un mondo al di sopra di ogni cosa. Ma, non dobbiamo dimenticare che leggere un libro significa soprattutto conoscere, addentrarsi in argomenti che possono sembrarci ostici e che poco conosciamo.

E, ad aprirci verso la strada della conoscenza proprio di questi argomenti che chiamiamo “particolari” è il giovane autore Giancarlo Piccolo. La sua opera ultima si chiama “Solitudo. L’abisso della fenice” ed è un romanzo che sembra come un noir classico ma che, in realtà, rompe completamente gli schemi di questo genere letterario.

Un thriller che appassiona sin dalla prima pagina e che lascia il lettore attaccato fino alla fine. Il testo si lega molto alla storia della povera Roberta Repetto, una giovane 40enne morta a causa delle metastasi di un melanoma diagnosticatole troppo tardi. “Caso di malasanità”, diremmo tutti immediatamente…ma non è del tutto vero.

La testimonianza della sorella di Roberta, Rita, ha aperto a scenari completamente nuovi: “Fu operata infatti da un medico, appartenente al culto a cui si era avvicinata, senza anestesia ed esame istologico, sul tavolo di una cucina, alla presenza del Guru della Comunità” – come la stessa scrive nelle prime pagine di prefazione al libro stesso – “Roberta è stata plagiata con subdole tecniche di manipolazione mentale e portata a credere che il sottoporsi a quell’operazione – così assurda e terrificante – fosse necessario per raggiungere la guarigione tramite uno stato di illuminazione”.

Una storia che sembra assurda solo al raccontarsi ma che, purtroppo, è accaduta. E tante sono ancora oggi le vittime delle sette e di varie forme di fanatismo religioso, anche in Italia. Solo nel 2018, nel rapporto “La Trappola delle Sette” è emerso che sono 2.467 le richieste di aiuto registrate, con una prevalenza di contatti nel Nord Italia (39%), seguito dal Centro (32%) e dal Sud (29%).

La cultura è soprattutto conoscenza. Conoscenza di tutto ciò che ci circonda e che è attorno a noi, anche le cose più piccole ed apparentemente imperscrutabili.
“Solitudo. L’abisso della fenice” – photo: Facebook/Giancarlo Piccolo

Un libro che guarda alla realtà

Il romanzo di Giancarlo Piccolo aiuta a calarci nella profondità di questo abisso. Alan è il giovane protagonista della vicenda. Ha 25 anni e si trova immischiato in un giro di omicidi, sacrifici e strani rituali, dietro i quali si nasconde una trama più complessa, legata a un business e a un sistema strutturato oltre l’immaginabile.

Il libro ci accompagna per mano a capire quale sia la chiave e la dinamica con la quale le sette e le pseudo tali si insinuano nella vita delle persone, specialmente approfittando dei loro momenti di fragilità emotiva e non solo, per portarle dove esse stesse non vogliono.

Alan ed Eric, un segreto agente di polizia, riusciranno a venire a capo di tutta la vicenda? Un libro che ci apre ad aspetti che, forse, non tutti conosciamo. Un libro dedicato alla memoria di Roberta Repetto, della tragedia che l’ha uccisa, ma anche a tutte le vittime di omicidio e di fanatismo religioso.

Da leggere assolutamente!

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