Mai avremmo pensato che esistessero, eppure loro sono lì, quasi come figure invisibili al servizio di Papa Francesco.
Le chiamano “le ricamatrici del Papa” e sono una squadra di lavoro che mai si ferma per creare delle vere e proprie opere d’arte.
Le avevi mai sentite prima? Per questo motivo, conosciamole assieme.
Chi sono le ricamatrici del Papa?
Dobbiamo pensare che, dietro la figura istituzionale del Papa, esistano altre persone che coadiuvano e coordinano l’intera vita in Vaticano. Figure che vivono nell’ombra, dove quasi nessuno sa della loro presenza, eppure ci sono. Uomini e donne che vivono in Vaticano o lavorano per il Vaticano stesso, quanto anche per il Santo Padre.
Fra queste ci sono le “ricamatrici del Papa” che, con ago e filo sono capaci di veri e propri miracoli artistici e non solo. Si tratta di un gruppo composto da circa 100 persone, di ogni fascia d’età (pensionate, mamme, segretarie, lavoratrici): il loro compito è quello di realizzare capolavori tessili destinati alla Basilica di San Pietro e al suo altare.
La loro capacità di lavorare il filo, il lino, ricami che danno vita a quella che viene definita “Ars Canusina”: si tratta di un ricamo medievale, capace di stupire chiunque, come fece, all’epoca, a Matilde di Canossa. Quando è necessario, queste persone sono capaci anche di lavorare giorno e notte pur di portare a termine il loro capolavoro.
Un importante lavoro per il Giubileo 2025
Per questo motivo, i Musei vaticani esporranno alcune loro opere ricamate il 22 febbraio sull’altare della Cattedra di San Pietro. Anche se ci sarà questa mostra, per loro già c’è un altro importante lavoro da fare: la Tovaglia del Perdono.
E, in un’intervista al quotidiano di Roma “Il Messaggero”, spiegano di cosa si tratta: “Si tratta di un ricamo enorme e complesso. Un lavoro che ha richiesto mesi e mesi di attività continuata, senza sosta. Il lavoro girava tra tutte noi” – racconta Sandra Cosmi, colei che ha ideato questo cammino che le ha portate durante il Covid a ricamare per il Pontefice.
Sandra spiega che si tratta di una tovaglia alla quale stanno lavorando da tempo e che sarà destinata all’altare di San Pietro per il Giubileo del 2025: “[…] Sarà un’opera di ricamo immane, tenendo conto delle dimensioni di quello spazio in basilica”. Un lavoro complesso, per una superfice molto molto vasta. Ma loro non si arrendono e sanno bene che il lavoro sarà compiuto e terminato per quanto richiesto da Papa Francesco.
L’arte nelle mani di donne che offrono la loro abilità per dei veri e propri capolavori tessili.