20 anni di Facebook | Il social che ha cambiato le nostre vite per sempre

Nato da un’idea di un team di studenti di Harvard ha in pochissimo tempo conquistato tutto il mondo. Ma non è tutt’oro ciò che luccica.

La parola Facebook è ormai di uso comune. Foto Web Source

Da un lato è il più grande diario collettivo della storia dell’umanità, dall’altro un sistema per rubare dati e non solo. Ecco il lato oscuro del più vecchio tra i social network ancora in vita.

20 anni di Facebook

Ebbene sì. lo scorso quattro febbraio Facebook ha compiuto la bellezza di 20 anni. Nato come piattaforma ad uso esclusivo degli studenti di Harvard il social di Mark Zuckerberg ha in pochissimi anni conquistato il mondo intero.

In Italia arrivò nell’ormai lontano 2008 ed ha immediatamente conquistato milioni di utenti. In esso, chi lo utilizza, vede una sorta di diario virtuale sul quale annotare gli eventi più importanti della propria vita. Fin dalle origini è anche uno strumento usato per accorciare le distanze: quanti di noi hanno ritrovato, grazie a Facebook, i compagni di classe delle elementari o i nostri primi amori? E quanti di noi hanno trovato nuovi amici e nuovi amori proprio su Facebook?

L’altra faccia della medaglia

“Facebook è gratis e lo sarà sempre”. Fino a qualche anno fa nella schermata iniziale di Facebook appariva questo rassicurante messaggio volto a garantire all’utenza la gratuità del servizio. Ma, come direbbe qualcuno, se non stai pagando per un prodotto allora il prodotto sei tu!

E Facebook pare rispondere totalmente a questo principio. E’ oggettivamente gratis, nel senso che per starci su non si devono pagare soldi, ma ciò che offriamo a Zuckerberg è assai più prezioso di una manciata di euro: i nostri dati sensibili.

All’atto dell’iscrizione noi forniamo a Meta il nostro nome, cognome, indirizzo mail, numero di cellulare. Dati che solo apparentemente non hanno valore ma che in realtà sono preziosissimi. Essi infatti vengono usati per finalità commerciali e, a volte, venduti anche a terzi. E non c’è merce più preziosa che un indirizzo mail cui mandare della pubblicità o un numero di cellulare da tartassare di chiamate commerciali.

Generatore automatico di odio

Su Facebook e sui social in genere, poi, negli ultimi anni si è concentrato quanto di peggio la società potesse offrire. Tra gruppi di estremisti (in ogni ambito! Dall’ambientalismo ai novax) e gruppi nati con l’unico fine di ferire ed offendere il prossimo, non si può certo dire che Facebook sia un ambiente sereno.

Anche sul fronte della segnalazione delle criticità il social è parecchio carente giacché a giudicare i casi sottoposti in esame sono per lo più degli algoritmi e non degli esseri umani.

 

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