Perché ti piace il gossip? La risposta è clamorosa e viene dall’antichità

Il mondo va a rotoli eppure si cercano più notizie di gossip che notizie di cronaca o politica. Ti sei mai chiesto perché?

Ma perché ci piace tanto spettegolare? Foto Web Source

Nel mondo ci sono decine di conflitti, la crisi climatica si sta aggravando, i costi dei beni di prima necessità sono schizzati alle stelle eppure tra i primi interessi degli italiani resiste, imperterrito, il gossip. Ti sei mai chiesto il perché?

Un mondo di pettegoli

Ti sei mai chiesto il perché “mentre il mondo cade a pezzi” come canterebbe qualcuno la preoccupazione principale di molti di noi è dare una sbirciatina alle notizie di gossip?

E ti sei mai chiesto se questa sia una tendenza degli ultimi anni o se invece affondi le sue radici nella storia? Insomma siamo sempre stati pettegoli o lo siamo diventati negli ultimi tempi? Ebbene la risposta potrebbe lasciarti di stucco.

Italia gossippara

Basta fare una semplice ricerca nella sezione Trends di Google per avere un quadro complessivo della situazione in Italia. Ebbene in base alle ricerche effettuate nel corso degli ultimi 12 mesi è la Sardegna la regione più “gossippara” d’Italia seguita a ruota da tutte le regioni del Nord italia. Al sud invece si ricerca pochissimo gossip tanto è vero che la Sicilia si trova al ventesimo posto e la Campania al diciannovesimo.

Chiaramente questi sono dati che si basano unicamente sulle ricerche Google e che non tengono conto di quanto si guarda e si ricerca sui social network.

Abitudine antica

Ebbene pare che il nostro desiderio di pettegolezzo nasca addirittura dal cosiddetto Grooming e cioè la consuetudine dei primati e dei primi ominidi di spulciarsi tra di loro. Così come lo spulciarsi creava legami sociali perché facendolo si imparava a conoscersi meglio così anche il gossip funge da legame.

Spulciarsi è stata la prima forma di pettegolezzo della storia. Foto Web Source

Col tempo, con l’allargarsi delle comunità non era più possibile che tutti spulciassero tutti e quindi iniziarono a crearsi dei gruppi, gruppi nei quali si iniziò a parlare male di chi era lontano dalla cerchia più intima. C’è una teoria secondo la quale il linguaggio sarebbe nato proprio a fini di pettegolezzo.

Col tempo la capacità di essere intriganti è stata anche importanti ai fini della selezione naturale. Chi era in grado di farsi i fatti altrui era anche in grado di influenzare i comportamenti altrui.

Anche durante l’antica Roma c’erano scrittore come Marziale e Giovenale che mettevano alla berlina i potenti del tempo. Ma perché accanirsi sul “potente”?

Perché, in molti casi, il potente ha realmente delle cose da nascondere. Metterle in piazza col pettegolezzo è una sorta di rivalsa, una piccola vendetta non punibile giacché non è possibile punire un “mi hanno detto” o un “si dice“.

Fa bene sparlare!

Come dicevamo spettegolare è, in fin dei conti, cosa buona perché fortifica i legami. Se ci pensi il fatto che qualcuno venga a riferirti un gossip è sintomo che quel qualcuno ti ritiene parte del suo gruppo. E ci sono degli studi che dimostrano che spettegolare aiuti ad alleviare lo stress. Il fatto di mostrare al proprio gruppo di essere in qualche modo dei “disonesti” aiuta a sentirsi più leggeri.

Inoltre spettegolare rende più sopportabile il “logorio della vita moderna”: col gossip il sottomesso si rivale sul potente, il brutto sul bello, il tradito sul traditore. E’ come ristabilire l’equilibrio del cosmo. Ed è per questo che ci si accanisce particolarmente sulle persone ricche e famose.

Dei cosiddetti Vip si conosce praticamente ogni dettaglio della vita e quindi se da un lato ci sembrano irraggiungibili dall’altro, col gossip, è come se li ponessimo al nostro stesso livello.

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