Papa Francesco ha posto un nuovo obiettivo per quel che riguarda il regolamento per la Basilica di Santa Maria Maggiore.
Liberare i sacerdoti dall’incombenza degli affitti perché possano dedicarsi pienamente al loro ministero. Non ci saranno polemiche?
Cerchiamo di capire meglio di cosa stiamo parlando.
Una novità posta da Papa Francesco
Il Santo Padre ha voluto, ancora una volta, cambiare e rivoluzionare per una Chiesa sempre più vicina ai fedeli e non troppo chiusa in se stessa. Per questo motivo ha scelto di approvare un nuovo statuto ed un nuovo regolamento per quel che riguarda il Capitolo della Basilica di Santa Maria Maggiore.
Spiegato così sembra un qualcosa di ancora più complesso e difficile rispetto a quanto non lo era prima e, di certo, che non rispecchia la semplicità e la volontà di semplificazione voluta proprio da Francesco.
Ma cerchiamo di scendere nel dettaglio. “Liberare i canonici da ogni incombenza di carattere economico e amministrativo, affinché possano dedicarsi, pienamente e con rinnovato vigore, all’accompagnamento spirituale e pastorale che i pellegrini di tutto il mondo cercano e desiderano trovare, varcando le soglie del primo santuario mariano d’Occidente” – scrive il Papa.
Il riordino della vita del Capitolo e della basilica è l’obiettivo principale che il Santo Padre si è posto, approvando così un nuovo statuto alla presenza di Monsignor Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della basilica papale di Santa Maria Maggiore. A lui, infatti, il Pontefice ha dato tutte le facoltà “per l’applicazione piena di questo statuto e di questa nuova norma di Governo”.
Stop agli affitti a Santa Maria Maggiore
Ma perché questa decisione presa? In passato, non c’è sempre stata una gestione pulita e limpida per quel che riguarda il patrimonio immobiliare della chiesa, con particolare attenzione proprio su Santa Maria Maggiore. Per questo Francesco ha pensato di porre fine al commissariamento e dotare la situazione di nuove regole. Così facendo ha ridotto i secolari poteri dei canonici, come spiega anche il quotidiano di Roma “Il Messaggero” e, non in ultimo, non ci saranno più gli affitti agevolati ai parenti stretti.
Questo vuol dire che i canonici non potranno più affittare i loro appartamenti ai parenti o ai conoscenti approfittando di prezzi agevolati. Si chiude, così, una vicenda che è durata per troppi anni e che non ha dato mai quell’immagine di povertà alla Chiesa stessa.