Un’attenzione particolare al mondo della scuola è quella che anche la Repubblica di San Marino sta portando avanti dopo un episodio particolare che è accaduto.
A Rimini, sono state inviate ben 70 lettere ai genitori per rimandare i figli a scuola. A parlare della situazione nel piccolo Stato è il direttore del Dipartimento dell’istruzione.
“La situazione è sotto controllo” – ha affermato. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
A scuola sempre: cosa succede se non ci si attiene alla legge
L’obbligo scolastico, sancito dalla legge, prevede (come dice la parola stessa) che gli studenti, fino al compimento del 16esimo anno di età, frequentino la scuola. E quando il genitore non fa frequentare la scuola ai propri figli, la segnalazione alle forze dell’ordine e agli organi competenti, parte immediatamente.
Questo è quello che è successo a Rimini, dove sono state ben 70 le lettere ai genitori di altrettanti ragazzi che non frequentavano: lettere complete di ogni passaggio, proprio per rimandare i figli a scuola. Una lettera per “inosservanza dell’obbligo di istruzione dei minori” e questo tipo di atto precede quella che si può trasformare in denuncia. Dall’altro lato, al genitore che riceve questa lettera, è data una settimana di tempo per regolarizzare la posizione del figlio e farlo ritornare a scuola, prima della partenza, come dicevamo, della denuncia stessa.
A San Marino, una situazione sotto controllo
“Tutela del minore, dialogo con le scuole e le famiglie, coinvolgimento della rete dei servizi territoriali. Se sono già più di venti quelli rientrati, per altri siamo al lavoro, in attesa di capire come si muoveranno le altre famiglie, circa cinquanta, per cui siamo ancora in attesa dei tempi per la loro regolarizzazione” – a spiegare cosa è successo è stata il vicesindaco della città di Rimini, con delega anche alle politiche educative, Chiara Bellini.
Dall’altro lato, la domanda sorge spontanea: qual è la situazione, invece, a San Marino? A rispondere è stato il Direttore del Dipartimento Istruzione, Francesco Giacomini: “La situazione è sotto controllo. Qualche caso sporadico c’è, ma vengono tutti segnalati. Durante la pandemia erano aumentati, ma una volta passata sono rientrati. Quasi tutte le famiglie che scelgono di far studiare i figli a casa hanno ottenuto un’autorizzazione dalle loro scuole, che a fine anno verificano il lavoro svolto con un esame”.