Terremoto in Turchia e Siria, quali sono state le vere cause?

Tutto il mondo si trova incollato davanti allo schermo in cui scorrono le immagini del dramma turco, dove il terremoto ha devastato intere aree e la vita di migliaia di persone, arrivando persino a muovere di ben 3 metri la faglia Est Anatolica.

Molti si sono chiesti sin da subito quali possano essere le cause, dal punto di vista tecnico e scientifico, di questo dramma di proporzioni immani.

Terremoto Turchia e Siria - cause
Immagini dell’area e della devastazione del sisma

Di fatto, la spiegazione è complessa ma da ore scienziati ed esperti si sono avvicendati nel provare a dare conto dell’accaduto. Tutto riporta al movimento avvenuto sul punto di incontro di tre placche, vale a dire il blocco anatolico, quello arabico e quello africano. Il terribile terremoto di magnitudo 7.8, che ha fatto registrare dopo di sé fino a questo momento decine di repliche (si parla di 42 scosse di assestamento di Magnitudo superiore a 4.5 dopo quella principale), si è scatenato su una delle due grandi faglie presenti in Turchia, causando fino a questo momento quasi cinquemila morti, anche se il numero esatto aumenta di ora in ora e c’è già chi stima una cifra pari a un totale di diecimila tra Siria e Turchia.

Come è avvenuto il terremoto in Turchia e perché

Si tratta di una faglia che corre dal Mediterraneo verso Nord-Est, poco distante dal Mar Nero, dove si ricongiunge con faglia Nord Anatolica che tocca la capitale turca, Istanbul. Erano state delle anomalie riscontrate nel mare in tre punti che avevano fatto scattare l’allerta tsunami, che in Italia era previsto intorno alle 6:30, prima che l’allarme venisse fermato.

Ci si chiede perciò in maniera sempre più insistente quali siano le cause generanti questa tragedia, se si poteva prevedere, e per quale ragione si è presentata ora con queste intensità distruttiva. Tutto riporta alle placche, dette anche zolle, di cui è composta la crosta della terra e che scivolano sul manto terrestre, in alcuni casi incontrandosi tra loro e generando così scosse sismiche. Quando dagli spostamenti di rocce si generano rotture e queste subiscono degli spostamenti, allora si parla di faglie, e sono queste stesse faglie a dare vita si terremoti. I punti della terra in cui queste placche si scontrano sono i più pericolosi da questo punto di vista. 

La Placca Anatolica
La Placca Anatolica secondo INGV – photo web source ARM/EFS

La pericolosa posizione del Paese turco

La Turchia si trova proprio in uno di questi, ovvero in una zona di collisione di placche tettoniche, in cui la placca africana sta scontrandosi con la placca eurasiatica. Il Paese ha una lunga storia di attività sismica, e non si esclude che quest’ultimo terremoto potrebbe essere stato causato da tensioni accumulate nel tempo, in cui rientrano anche attività umane, come la costruzione di dighe e la perforazione di pozzi di petrolio e gas, che possono influire sulla stabilità del sottosuolo. Domande sollevate in queste drammatiche ore, in cui il sisma ha letteralmente sconvolto il Paese causando un grande impatto, ancora solo all’inizio.

Il sisma avrebbe spostato il suolo di almeno tre metri, secondo quanto trapelato in queste ore, in attesa dei dati rilevati dai satelliti e che saranno gli unici ad essere in grado di fornire una stima precisa dell’accaduto. Intervistato dall’Ansa, il presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, ha spiegato che il terremoto “è stato generato dalla faglia Sud-Est anatolica, una delle più attive nel Medio Oriente, insieme a quella del Mar Morto che attraversa Siria, Libano Israele e Giordania e che separa la placca Araba da quella Africana”.

I resti della Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun
I Resti della Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun – photo web source

Il movimento che si è verificato sarebbe quindi, tecnicamente, di tipo transpressivo, cioè in senso orizzontale, causando “una compressione fra la placca Anatolica e quella Araba“. In ogni caso, si parla di una scossa di intensità davvero impressionante. Per dare una misura dell’evento, la sua potenza è stata circa mille volte maggiore del sisma di Amatrice, e nemmeno il terremoto di Reggio-Messina del 1908 è stato altrettanto violento.

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