Inflazione: quali beni e servizi vengono interessati e chi colpisce

L’inflazione, soprattutto negli ultimi tempi, è una cosa con la quale ci troviamo a fare i conti. Il nostro portafoglio e l’economia domestica delle famiglie viene colpita da questo fenomeno e c’è, spesso, purtroppo, chi non riesce ad arrivare a fine mese. Ma come e perché colpisce l’inflazione?

Inflazione

Beni e servizi dalla salute alla scuola, detersivi, scarpe vestiti elettrodomestici. Tutti i prezzi oscillano al rialzo in base all’inflazione. Eppure, però, ci sono beni e servizi che resistono di più ed addirittura ci sono prezzi che aumentano a prescindere da questo fenomeno.

Cosa è? Da cosa dipende questo fenomeno

Innanzitutto l’inflazione è l’aumento generalizzato dei prezzi. Riguarda sia beni di consumo che servizi. Per bene di consumo possiamo facilmente identificare: cibi, vestiti, energia elettrica, carburanti ed altro ancora. Per servizi si intendono: taglio di capelli, biglietto dei treni e così via. L’inflazione, quindi, è un fenomeno generalizzato e non imputabile al singolo aumento di un bene particolare.

C’è anche il fenomeno opposto, naturalmente, quello che riguarda la diminuzione generalizzate di beni e servizi e si chiama deflazione ma ovviamente chi mai ne ha sentito parlare.

L’inflazione è un fenomeno che va misurato. Quando sentiamo parlare di inflazione che è salita di una tot percentuale dobbiamo capire che l’aumento è riferito ad una media di prodotti, diversi tra loro, che vengono comunemente definiti paniere della spesa. Si tratta di prodotti che mediamente vengono acquistati dalle famiglie e che vanno a comporre quel campione di beni e servizi sui quali misurando gli aumenti si stabilisce il valore dell’inflazione.

Aumento generalizzato dei prezzi

L’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), in Italia, ha il compito di aggiornare il paniere, stimare gli indici dei prezzi e calcolare mensilmente l’inflazione. Dalla pandemia alla guerra russo-ucraina ad essere maggiormente colpiti dall’inflazione sono stati acqua, gas, luce e carburanti. Questi per motivi, facilmente, intuibili. L’Europa ha smesso di importare gas e petrolio dalla Russia innescando così una reazione a catena.

L’educazione e, cioè, tutto ciò che è legato al mondo della scuola ed anche la sanità sono invece i beni ed i servizi ad aver risentito meno di questa inflazione. Naturalmente parliamo, in questo caso, di temi che stanno molto a cuore ad uno Stato e sui quali spesso si investe in aiuti e sostegno.

Aumenti a prescindere dall’inflazione

Ci sono, come sempre accade, delle eccezioni. Ad inizio anno, infatti, l’inflazione è stato meno pesante, ha tenuto ritmi meno sostenuti. Ebbene nonostante ciò, si sono registrati, in alcuni ambiti, aumenti dei prezzi anche consistenti.

Un aumento non riconducibile al fenomeno dunque. Secondo l’Istat, infatti, nel gennaio 2023 l’inflazione è scesa (si fa per dire) sotto un 10% contro il 12% dei mesi precedenti. Ciò nonostante si sono registrati aumenti per quanto riguarda alimenti lavorati quali possono essere: succhi di frutta o insaccati, conserve e così via. Anche detersivi ed elettrodomestici hanno continuato la loro corsa al rialzo nonostante i dati sull’inflazione non giustificassero una cosa del genere.

Rialzi si registrano anche sui prezzi dei servizi relativi all’abitazione (da +2,1% a +3,2%; +1,6% rispetto al mese precedente) questo, evidentemente, per effetto dei prezzi dei servizi per la pulizia e la manutenzione della casa. Insomma tempi duri per il nostro portafogli in attesa di qualche spiraglio di luce che ci faccia magari parlare di deflazione.

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