Chi sono i veri responsabili della morte di Andrea Papi?

E’ uno degli argomenti più divisivi del momento. Il 5 Aprile scorso un ragazzo di appena 26 anni, Andrea Papi, è stato ucciso da JJ4, un’orsa di 17 anni. L’Italia è spaccata in due: una parte vuole l’orsa morta l’altra la vuole in vita. 

E’ il tema più caldo del momento. Derubricarlo a sfortunato incidente è semplicistico e sbagliato. Questo evento infatti è, a nostro avviso, uno spartiacque: cosa si deciderà di fare della vita di JJ4 cambierà radicalmente il rapporto tra uomo e orso. E, no, non è una cosa da poco.

La tragica morte di Andrea Papi: I fatti

Lo scorso 5 Aprile a Caldes, in Trentino, viene rinvenuto il corpo senza vita di un giovane uomo. Il cadavere presenta evidenti segni di aggressione da parte di un orso. Nel giro di pochissime ore si risale anche all’identità della vittima: si chiama Andrea Papi, ha 26 anni ed è un ragazzo del luogo.

Andrea, laureato in Scienze Motorie, era nei boschi a correre. Sarà ricordato come la prima persona in Italia ad essere uccisa da un orso.

Durante l’autopsia sul corpo di Andrea viene ritrovato il DNA del suo assalitore: si chiama JJ4 ed è un’orsa di 17 anni già segnalata come “violenta”. Già sul termine violento si potrebbe aprire un dibattito: può un animale, che non ha la possibilità di scegliere come voler essere ma che vive dominato dagli istinti, essere additato come “violento”?

Ad ogni modo, una volta individuata la responsabile, la provincia autonoma di Trento smuove mari e monti affinché sia catturata al più presto. Cosa che è avvenuta due giorni fa.

Ora JJ4 si trova, perennemente sedata e sorvegliata manco fosse una pericolosa criminale, presso il Casteller .

Tra l’altro nella stessa struttura si trova recluso, anch’egli perennemente sedato, il famoso Papillon, l’orso che per ben due volte da quel carcere per animali era riuscito ad evadere.

Cosa accadrà all’orsa più famosa d’Italia lo si saprà il prossimo 11 maggio, data in cui il TAR dovrà pronunciarsi sulla sua sorte. Il Trentino (o meglio Fugatti, leghista e Presidente della Provincia Autonoma di Trento) la vuole morta, mezza Italia, tutte le associazioni animaliste, i medici veterinari del Trentino e gli stessi genitori di Andrea vogliono che sia lasciata in vita.

L’orsa JJ4 – sedata nella trappola – Photo web source

JJ4 capro espiatorio?

Ma siamo davvero convinti che la colpevole sia JJ4? O l’orsa non è altro che l’esecutore materiale di un delitto che ha ben altri responsabili?

Un orso non ha simpatie ed antipatie, non ha interesse ad uccidere gli esseri umani. L’orso difende il proprio territorio ed i propri cuccioli da qualunque minaccia. Il 5 aprile la minaccia era Andrea ma sarebbe potuto essere il cane di qualche turista, una mucca o una qualunque altra creatura.

Quindi più che prendersela con JJ4, forse, dovremmo prendercela con chi non l’ha sorvegliata. Leggi: la provincia autonoma di Trento e la Forestale. La prima avrebbe dovuto gestire meglio il programma Life Ursus la seconda avrebbe dovuto materialmente controllare gli orsi e segnalare i pericoli alla popolazione.

Ma come avrebbe mai potuto la Forestale istituire un controllo capillare sul territorio se è quasi totalmente priva di mezzi e di uomini e se questi uomini risultano essere totalmente inesperti?

Una pattuglia della forestale – Photo web source

La morte di Andrea Papi ha messo in evidenza una cosa: far confluire il Corpo Forestale dello Stato nell’arma dei Carabinieri non è stata affatto una buona idea.

Insomma quella di Andrea e JJ4 è la classica storia italiana di inefficienza e mancato controllo. Non è affatto un incidente ma la naturale conseguenza di una serie infinita di errori ed omissioni. E quindi, no, non serve proprio a niente uccidere mamma orsa.

 

 

 

 

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