Intelligenza Artificiale: finirà come in Terminator?

L’intelligenza artificiale è di certo il futuro: ma di che futuro parliamo? Finiremo come in Terminator, la saga cinematografica apocalittica, in cui l’umanità è schiacciata dai cyborg?

Intelligenza artificiale

L‘A.I sta facendo passi da gigante, il suo sviluppo progressivo è a dir poco impressionante: ChatGPT o Bard di Google sono molto più che semplici applicazioni per i nostri device.

Patto col diavolo

Bisognerà dunque scendere a patti con l’A.I., se si vorrà utilizzarla al meglio senza rischiare di venirne schiacciati: perchè se è vero che il progresso non può arrestarsi, è altrettanto vero che debba necessariamente esser regolamentato, se non vogliamo siglare un patto mefistofelico alla cieca. ChatGPT ed i suoi omologhi sono difatti un nuovo modo di intendere la tecnologia, attraverso una rete globale di intelligenze digitali interconnesse tra loro, e da qui a breve potrebbero sostituire l’unicità dell’essere umano, evolvendosi fino a ricreare una vera e propria coscienza globale collettiva.              Urge ceare dei limiti, modelli di controllo, come delle agenzie pubbliche che potranno assegnare licenze per lo sviluppo software dei programmi di intelligenza artificiale, potendo però revocare le autorizzazioni se i modelli stessi non rispettino alcuni parametri preordinati.

Effetto Cassandra

“Non voglio essere una Cassandra, (sacerdotessa mitologica e veggente condannata a non esser mai creduta) – ha sottolineato Sam Altman, capo di OpenAI e padre di ChatGPT, parlando davanti al Senato di Washington – “ma se non interveniamo sugli usi malevoli di queste tecnologie, le cose possono mettersi molto male: dobbiamo dirlo ad alta voce e lavorare col governo per evitare che ciò accada” . Lo stesso Altman, pur confermando la rivoluzione in atto, con gli enormi benefici che l‘A.I. porterà all’umanità, ha voluto puntare l’indice sui rischi notevoli connessi all’uso indiscriminato di questa nuova e potente tecnologia. Perchè il pericolo non è connesso soltanto alla perdita di posti di lavoro, o alla sostituzione della figura umana per compiti e mansioni specifiche, ma allo sviluppo di una coscienza artificiale interconnessa globalmente, che rischia di sfuggire al controllo del suo creatore.

Intelligenza artificiale
Photo by pixabay

Intelligenza artificiale: il nuovo Frankenstein?

Come in una novella romance neogotica, ChatGPT & Company rischiano di diventare il nostro tecnologico Mostro di Frankenstein, sfuggendo ad ogni controllo una volta innestato il pilota automatico: punto critico ed essenziale (a detta di molti esperti) è il metodo, assai poco trasparente, utilizzato per “indottrinare” l’A.I., creando un modello in grado di auto-apprendere. ChatGPT, ad esempio, si basa su tutto ciò che circola in rete, potendo assorbire e riutilizzare quantità di dati impressionanti, compresi i nostri dati personali, che ogni giorno cediamo (più o meno volontariamente) ogni volta che navighiamo in rete. E purtroppo nessuno ci assicura che quei dati non possano, un giorno, essere utilizzati contro di noi, novelli Prometeo dispersi nell’incoscienza.

 

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