Emilia Romagna, dopo l’alluvione l’epidemia | Come muoversi tra febbre e infezioni

L’epidemia per l’acqua stagnante sta causando seri problemi in Emilia Romagna. E’ la conseguenza dei catastrofici eventi climatici abbattutisi sulla regione.

Acque, ormai, putride e maleodoranti ricoprono ancora molte zone della regione. Carcasse di animali in putrefazione, immondizia e risulte delle fogne stanno galleggiando da giorni.

Epidemia acqua stagnante

Un vero e proprio rischio epidemia. E’ questa la raccapricciante conseguenza, delle alluvioni dei giorni scorsi, in cui sta incorrendo l’Emilia Romagna.

Rischio epidemia per l’acqua stagnante nelle zone alluvionate

La regione colpita, nei giorni scorsi, da un vero e proprio cataclisma climatico si trova in queste ore a dover fronteggiare una nuova emergenza.

C’è un rischio epidemia per l’acqua stagnante che da giorni ricopre buona parte della regione. Ci sono, addirittura, i primi casi di ricovero in ospedale. Febbre e problemi intestinali, vomito e diarrea, per i quali è necessario recarsi al pronto soccorso si stanno manifestando tra gli abitanti.

Gastroenterite batterica è questa la diagnosi che viene fatta, dal personale sanitario, al momento del ricovero. Alcune delle persone affette, come nel caso di una 69enne di Massa Lombarda, ovviamente, sfollata, nei giorni scorsi aveva avuto contatto con acqua e fango nel tentativo di ripulire casa.

Una situazione davvero grave, insomma, soprattutto, se si tiene conto che in alcune realtà questa acqua stagnante resisterà ancora per delle settimane. Si tratta di un miscuglio di acqua, fango, detriti nei quali ristagna di tutto dalle carcasse di animali in putrefazione ad oli e liquami provenienti dalle fogne.

Liquido maleodorante, oramai, corrotto con il quale i cittadini sono costretti ad entrare in contatto, purtroppo, per svariate situazioni, un liquido putrescente che sono costretti a subire. Nella città di Conselice, ad esempio, la sindaca Paola Pula lancia il suo allarme per una situazione che persevererà almeno per una settimana.

Epidemia per l'acqua in Emilia

In altre circostanze, addirittura, il Prefetto, come è capitato a Ravenna, ha sollecitato i cittadini a lasciare le proprie abitazioni finché perdureranno queste circostanze. Non sono isolati, infatti, i casi di mal di stomaco e febbre con relativi problemi intestinali tra chi, in qualche modo, è venuto a contatto con le acque stagnanti.

Le raccomandazioni dell’Asl

L’Azienda Sanitaria Locale, non a caso, ha diffuso un vero e proprio vademecum. Un codice di comportamento con chiare indicazioni e norme atte ad evitare problemi. Le acque stagnanti, infatti, hanno il grave problema di essere divenute un tutt’uno con i reflui dei sistemi fognari. Gli impatti sulla salute, come si sta verificando in queste ore, sono un palese rischio al quale i cittadini, già stremati, sono esposti.

Nessun allarmismo, ovviamente, per quella che è una situazione ancora sotto controllo ma per la quale si raccomanda di pestare molta attenzione. Evitare, dunque, di toccare occhi, bocca, naso con mani sporche di fango e lavare spesso le parti del corpo esposte con acqua e sapone.

Si raccomanda, altresì, di usare stivali e calzature robuste. Di proteggersi con repellenti affinché si evitino punture di insetti come le zanzare. Bere solo acqua potabile di cui si è sicuri e gettare ogni tipo di cibo che potrebbe anche solo potenzialmente essere stato contaminato.

Gestione cookie