Sta per arrivare l’autunno e, per questo, si torna a parlare di Covid e di vaccini. In particolare, di quello per i più piccoli.
Avevamo lasciato, per qualche tempo, un po’ da parte l’argomento pandemia ma, a quanto pare, sta tornando nuovamente alla ribalta. Ripresa dei vaccini? Nuove varianti? E le somministrazioni ai bambini?
Qualcosa potrebbe nuovamente cambiare in autunno. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Si torna a parlare di Covid
Parlare di nuovo di Covid si può, specie con la fine dell’estate e l’arrivo dell’autunno. In realtà, l’argomento non era mai stato messo da parte, ma solo accantonato per qualche tempo. Ma ecco che, ai primissimi malanni di stagione, come l’influenza stagionale, ecco che si ritorna a parlare di lui e delle vaccinazioni.
Si, perché nel corso di questi mesi, di nuove sottovarianti ne sono state individuate. Più o meno contagiose non lo sappiamo, ma di certo sono state individuate. Ma è con la ripresa delle attività e, in particolar modo, della scuola, che è necessario pensare nuovamente al concetto di immunizzazione, specie di quelle fasce d’età, quali proprio i bambini, che non hanno (o se non in parte) visto il vaccino. Ma qualcosa sta per cambiare.
In vista della prossima campagna vaccinale d’autunno si cerca di capire quali siano le nuove strategie da mettere in campo. Partiamo da un dato: l’Agenzia europea dei medicinali (EMA) ha dato “disco verde” al vaccino anti-Covid “Comirnaty” di Pfizer-BioNTech adattato alla sottovariante Omicron XBB.1.5. Una sorta di aggiornamento del vaccino precedente, che si adatta alle nuove varianti.
Ma ecco che iniziano a sorgere dubbi sulla possibilità di affidare questo vaccino anche ai bambini. È sicuro o meno? Quante dosi occorreranno? La nota di Ema ha spiegato che “a determinare il numero di dosi è ancora l’età anagrafica del paziente”. Non è stato, quindi, specificato se le aziende continueranno a fornire formulazioni pediatriche sul dosaggio ridotto oppure no.
Il responsabile della strategia per le minacce sanitarie e i vaccini dell’agenzia europea, Cavaleri, in un’intervista al quotidiano “La Repubblica”, ha confermato i tre differenti dosaggi nella nuova versione del vaccino: “Quello per adulti contiene 30 microgrammi di RNA messaggero per dose, quello da 10 microgrammi formulato per i bambini da 5 a 11 anni e quello da 3 microgrammi per i più piccoli, a partire da 6 mesi fino a 4 anni compiuti” – ha spiegato.
I bambini saranno vaccinati? Ecco la risposta dell’esperto
Ogni fascia d’età, quindi, avrà il suo vaccino dedicato, ciò che cambierà sarà il numero delle somministrazioni: “Tutti i bambini dai 5 anni compiuti in su riceveranno una sola somministrazione indipendentemente dal fatto che in passato siano stati già vaccinati contro il Covid” – specifica Cavaleri.
E per i bambini al di sotto dei 5 anni? Dai 6 mesi di vita, però, c’è un discorso diverso: per loro, infatti, è prevista la ricezione della serie primarie di tre dosi previste per il prodotto di Pfizer. Il vaccino anti Covid è raccomandato, quindi, per tutti i bambini, stando alle indicazioni dell’EMA, ma in Italia la situazione è diversa perché una circolare del Ministero della Salute “lo ha raccomandato solo a fragili o con particolari fattori di rischio”.