Si continua a sparare, nonostante siano state presenti le istituzioni locali e del Governo. Una vera e propria lotta “di predominanza” che non accenna a finire.
A Caivano, periferia a nord di Napoli, la camorra non ha paura dello Stato, che si è fatto presente dopo i fatti di cronaca avvenuti negli ultimi tempi. Continua a far prevalere la sua presenza sulla legalità, continuando a sparare.
Nella notte fra domenica e lunedì, colpi di pistola sono stati sparati per strada. Ecco cosa è successo.
Caivano, si spara ancora
Un segno di prevalenza: questo è quello che vuol essere, quasi come a dire che la camorra non ha paura dello Stato. Lo Stato, quasi sempre assente, che si fa presente solo quando succede qualcosa o in determinate occasioni, ma poi latita.
E lei, la camorra, continua a prendere il sopravvento, a discapito delle tante persone per bene che lì ci vivono. Si, perché all’interno del Parco Verde di Caivano, periferia a nord di Napoli, la maggior parte delle persone è gente onesta e che lavora.
C’è solo quella piccola percentuale che rappresenta la malavita ma che, purtroppo, tiene sotto scacco tutto il resto e mette paura. Come ha fatto nella notte fra domenica e lunedì, quando dopo la promessa della presenza dello Stato, con più forze dell’ordine e progetti di riqualificazione per salvare, soprattutto, i ragazzi e i bambini, si è tornati a sparare.
Le “stese”, come vengono chiamate, ovvero colpi di pistola sparati in aria o per strada al solo scopo di incutere timore in chi vorrebbe cambiare pagina a quella zona. Sono stati ben 19 i colpi esplosi. Per fortuna, non si registrano feriti fra le persone.
Si tratta di colpi sparati da due diverse pistole, poiché diversi sono stati i calibri individuati dalle forze dell’ordine che già stanno indagando su quanto accaduto. Con molta probabilità, si tratta di veri e propri raid.
19 colpi di pistola sparati in aria
A denunciare ciò che è successo è stato il parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello, dalla sua pagina Facebook: “Notte insonne. Notte da incubi. Gli uomini con il mitra sono scappati. Ritorneranno. È certo. Nessuno sa dire quando ma ritorneranno. Intanto si vive nel terrore. Abbraccio tutti. I bambini e i vecchi. I giovani e i malati. Un abbraccio grande agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine” – scrive.
Da un lato, una vera e propria denuncia che il parroco, da anni in prima linea nella lotta contro la camorra e per il rilancio del Parco Verde di Caivano, ma dall’altra anche una vera e propria preghiera innalzata a Dio, affinchè non abbandoni quel popolo e quel territorio: “Stamattina si ricomincia. Siamo stanchi. Sfiniti. Ma dobbiamo raccogliere le forze. Signore, donaci la forza di non mollare. Di non arrenderci. Di non scappare. Allontana da noi la paura che ci paralizza. E moltiplica la speranza. Resta con noi, Signore. Resta con noi” – conclude.
Il Governo, con il suo “Decreto Caivano” che consentirebbe di abbassare i limiti per gli arresti dei minorenni, sta facendo ciò che può. Ma c’è, comunque, qualcosa che non va, qualcosa che, ancora non riesce a far spiccare il volo alla legalità. E, intanto, la paura continua a imperversare all’interno del Parco Verde, quasi come se non se ne vedesse una via d’uscita.