Prezzo shock: allarme in cucina l’Olio è a rischio | Non c’è soluzione fino al 2025

Davvero tempi bui per i consumatori di tutta Europa. Dopo la crisi dovuta al Covid19 e la crisi energetica con conseguente inflazione dovuta alla crisi russo-ucraina.

Adesso anche la crisi climatica andrà ad incidere sulle tasche delle famiglie italiane, come in quelle di altri paesi. Si prevedono prezzi alle stelle da qui a poco.

tempi bui per i consumatori

Per alcuni rincari si è registrato un aumento, addirittura, del 227% in un anno e, purtroppo, il trend di crescita non sembra essere finito qui ne tantomeno si intravede un poco di luce.

Prezzi alle stelle, scorte esaurite, nessuna rosea prospettiva all’orizzonte

I mutamenti climatici, la crisi relativa al clima che stiamo vivendo da qualche anno a questa parte, anche se bisogna dire che gli allarmi erano stati lanciati già qualche decennio fa, porta con se conseguenze disastrose.

Entro il 2030, addirittura, secondo gli scienziati e gli organi preposti proprio al controllo del clima, la temperatura del pianeta salirà di 1,5 gradi, può sembrare una banalità agli occhi di profani ma, purtroppo, questo comporterà dei danni catastrofici. Entro pochi anni saremo dinanzi ad un mondo molto più pericoloso di quello attuale. Le conseguenze, del resto, di questi mutamenti climatici si registrano con frequenza già oggi.

Temporali estremi, alluvioni e grandinate fori stagione con chicchi di grandine fuori dal normale, stanno andando ad incidere anche sui raccolti. Quest’anno in particolare a registrare degli aumenti smisurati è l’olio d’oliva.

Raccolti falciati, distrutti, da un clima oramai fuori controllo che hanno portato la Spagna, la prima produttrice mondiale ad esaurire il magazzino. Niente più scorte, insomma, e raccolti sempre più magri stanno facendo lievitare a dismisura il prezzo di questo alimento. La brutta notizia è che la Spagna non sa se e quando riuscirà a ripristinare le scorte di magazzino.

Tempi bui per i consumatori che non vedono la luce in fondo al tunnel

Il prezzo dell’olio d’oliva, quindi, vola andando ad incidere sempre di più nelle tasche delle famiglie. Nell’ultimo anno in Italia si è registrato un aumento del 37%. Dopo lo zucchero, insomma, l’olio è l’alimento che più ha subito rincari e più sta andando a creare problemi alle famiglie ed al loro bilancio. Non solo l’inflazione, quindi, ad incidere su questo prodotto di uso quotidiano ma, come dicevamo prima, il problema delle scorte oramai esaurite.

olio d'oliva

Nessuna buona prospettiva all’orizzonte, poi, contribuisce a far si che la situazione sia ancora più grave. Come spiegano dalla Coldiretti, in particolare David Granieri, vicepresidente della Coldiretti e presidente di Unaprol, la situazione potrebbe perdurare per almeno i prossimi due anni, questo sempre se durante queste annate si riescano a fare dei raccolti considerevoli.

Nessuna speculazione in atto, ci tengono a sottolineare dai vertici di Coldiretti. Si tratta solo di un tracollo delle produzioni. In Italia, infatti, c’è stato un calo della produzione del 27% mentre in Spagna che, ripetiamo, è il primo produttore mondiale, il calo è stato del 56%. Questo ha portato ad esaurire tutte le scorte disponibili facendo così balzare il prezzo alle stelle.

 

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