Allarme Campi Flegrei: ci saranno nuovi terremoti | Ecco qual è il vero pericolo per gli esperti. Pazzesco

La paura a Napoli e in tutta la sua provincia, quanto anche nella confinante città di Pozzuoli, continua e non si arresta.

I Campi Flegrei continuano a tremare e, dopo l’ultima scossa (la più forte) di magnitudo 4.2, si incomincia a pensare a qualcosa di molto più grave.

Campi Flegrei Francesca Bianco
Francesca Bianco dell’INGV

Ma davvero la situazione è così complessa come la descrivono? Cerchiamo di capire meglio qualcosa di più.

Campi Flegrei: qual è la situazione

Napoli e Pozzuoli piombano nella paura. Il terremoto di qualche giorno fa ha fatto risvegliare antichi ricordi, in particolare, data la forza sismica, paragoni (anche se molto lontani) con il terremoto dell’Irpinia del 1980. Sta di fatto che, proprio da qual 23 novembre 1980, la Campania non tremava così forte da tempo.

La paura c’è ma è anche il pensiero alla “zona che trema” che fa riflettere. Stiamo parlando dei Campi Flegrei, zona vulcanica sì che, in parte, anche collegata con il Vesuvio. Lo sappiamo: la Campania è una zona vulcanica nel suo insieme e, questi sismi come anche il bradisismo, non fa altro che incrementare la paura fra i cittadini che si chiedono come agire e cosa fare in merito.

Lo scorso 27 settembre, come dicevamo, si è registrata la scossa più forte degli ultimi 40 anni. Anche se, secondo gli esperti, non ci sono segnali di un’eruzione imminente: La sismicità è una delle cose più evidenti, c’è una forte e deformazione del suolo, ma molto meno rapida di quella dell’83-84” – a spiegarlo è il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Mauro Di Vito, in un’intervista a Sky TG24.

Campi Flegrei, la paura di nuove scosse | Cosa dice l’INGV
Caldera dei Campi Flegrei – photo web source

Cosa dice l’INGV

I dati ci dicono il contrario, ovvero che il fenomeno sta progredendo ma non ci sta dando segni di variazione tale da indicarci una progressione verso un’eruzione vulcanica – continua. Ma la paura nella popolazione cresce a vista d’occhi, tanto che c’è chi chiede l’istituzione di una zona rossa o, comunque, di nuovi piani di evacuazione nel caso di nuove possibili scosse anche più forti.

Se il magma non risale in superficie, non è nei primi 2-3 chilometri della crosta, uno sciame sismico non ha significato in termini eruttivi. Ed è questo quello che sta avvenendo ora ai Campi Flegrei” – lo conferma la direttrice del dipartimento vulcani dell’INGV Francesca Bianco – “Quello che possiamo dire certamente è che se continua la deformazione, se il suolo continua a sollevarsi, continueremo a registrare terremoti. Studi ci hanno permesso di comprendere che sicuramente la massima magnitudo attesa potrebbe essere inferiore a 5 ma non superiore a 5. Che eventi di magnitudo 4, o anche un po’ superiori, sono possibili”.

Nuovi terremoti sono, quindi possibili, ma al momento, non c’è allarmismo.

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