I pensionati italiani, dati Inps alla mano, oltre i 17 milioni residente in Italia, sono distribuiti in ben 165 Paesi esteri. Si tratta di 350mila pensionati in giro per il mondo.
Ben oltre il 2%, quindi, di pensionati dell’Inps risiedono all’estero, di questi 3.500 solo in Portogallo. La scelta, ovviamente, è dettata dalla maggiore decontribuzione.
Il Portogallo con forti agevolazioni ed un ottimo tenore di vita, negli ultimi anni, è stato il più gettonato. Con lo stop dal 2024, però, bisogna trovare altri paradisi fiscali.
Stop alle agevolazioni in Portogallo dal 2024 ma ci sono altre opportunità per i pensionati italiani
Degli assegni che stacca l’Istituto Previdenziale ben 1,5 miliardi di euro sono distribuiti fuori dal confine italiano. Questo perché in età da pensione molti connazionali hanno deciso di risiedere altrove per sfuggire innanzitutto al fisco o almeno per avere delle agevolazioni fiscali. Godersi, così, tutta la pensione con una tassazione minore e magari in un Paese dove il tenore e la qualità della vita sono buoni, è l’idea che ha accarezzato molti e che sta continuando ad accarezzare i prossimi pensionati.
Lo stop del Portogallo, però, alle agevolazioni dal 2024, causato dagli aumenti spropositati del mercato immobiliare insostenibile per i portoghesi, porta nel mirino degli italiani altre nuove destinazioni.
Qui di seguito riportiamo alcuni consigli su mete da scegliere, nel caso si volesse passare una vecchiaia più dignitosa con una pensione non erosa dalle tasse. C’è, innanzitutto, bisogno di tener presente l’aspetto della residenza fiscale. Una volta scelto il Paese estero nel quale si vuole vivere, o almeno nel quale si vogliono pagare le tasse, è necessario effettuare un corretto trasferimento della residenza fiscale.
Per pagare le tasse in un altro paese, infatti, bisogna avere la residenza fiscale. Questo, naturalmente, comporta delle caratteristiche e delle condizioni da soddisfare. In pratica bisogna:
- risiedere all’estero almeno 183 giorni all’anno (non essere quindi iscritti nel registro anagrafe italiano).
- non avere il domicilio in Italia per più di metà anno.
- non avere dimora abituale in Italia per più di metà anno
Residenza fiscale ecco dove conviene richiederla
Queste sono le condizioni che devono essere tutte presenti. Al venir meno, anche solo uno di questi requisiti, la residenza viene considerata italiana dal punto di vista fiscale. Ora stabilito come e cosa bisogna fare per ottenere la residenza fiscale in un altro Paese, per i pensionati italiani, non resta altro che scegliere dove conviene portare questa residenza.
Non solo il Portogallo, infatti, applica o meglio applicava agevolazioni fiscali. Ci sono altre nazioni che fanno lo stesso ed alcune delle quali hanno anche un tenore di vita adeguato al nostro e una cultura non molto distante dalla nostra.
La Grecia, per esempio, applica una tassazione del 7% per 15 anni ai redditi dei pensionati stranieri. In Grecia, poi è possibile usufruire di un tenore di vita alto con costi relativamente contenuti. Rispetto ad alcune destinazioni europee, infatti, il costo delle case e dei servizi è di gran lunga inferiore.
L’isola di Cipro è una meta da non sottovalutare sia sotto l’aspetto economico che come qualità della vita. Qui è possibile usufruire di una detassazione completa per pensioni con un importo fino a 3.420 euro mentre per quelle di importo superiore si applica una aliquota unica del 5%. Nell’isola c’è anche la possibilità di sfruttare l’iva agevolata per chi acquista o ristruttura casa.
Altra nazione degna di nota da questo punto di vista è la Croazia. Le pensioni il cui importo non supera i 2.300 euro vedono l’applicazione di una aliquota del 12%, mentre per chi supera si applica un 18%. In Croazia, però, il costo della vita in generale è sicuramente inferiore al nostro.
In ultimo una citazione onorevole per le Canarie dove è previsto uno sconto di 6.500 euro per chi ha più di 65 anni, che arriva a 7.000 per i pensionati con più di 75 anni.