E’ salito a 7 il numero dei cani avvelenati. Gli ultimi in zona Monte Cerreto. Lauta ricompensa a chi fornirà indizi per trovare il killer.
Un’associazione animalista è pronta ad elargire una ricompensa a chiunque possa fornire informazioni.
Un giallo lungo più di dieci anni
A quanto pare è tornato e non accenna a volersi fermare. Stiamo parlando di colui che la stampa ha, in maniera molto appropriata, definito il killer dei cani. Attivo da più di 10 anni nella repubblica del Titano, pare sia tornato a mietere vittime. Si parla addirittura di 7 cani uccisi dai bocconi avvelenati che il killer sparge da anni nella zona del Monte Cerreto. Ovviamente i proprietari di cani della zona sono, comprensibilmente, molto preoccupati. Quella del killer pare una mano invisibile che, senza motivi validi, agisce con lo scopo di eliminare i migliori amici dell’uomo.
La storia
Come dicevamo il Killer dei cani ha iniziato a colpire nel 2011 e fin da subito si bollò la faccenda come opera di un assassino seriale. All’epoca come ora l’arma usata per compiere i delitti erano dei bocconi avvelenati. Già dopo i primi avvelenamenti la popolazione locale si sollevò e chiese a gran voce l’intervento delle istituzioni. Ma sembrava che il killer fosse sempre un passo avanti rispetto alle forze dell’ordine e anche ai semplici cittadini che, nel frattempo, si erano riuniti ed avevano organizzato interventi massicci di controllo del territorio.
Purtroppo nulla sembrava arrestare questa lunga scia di morte e dolore. Dopo più o meno un mese dal primo attacco, che si era verificato a fine marzo 2011, furono inviati ad un istituto zooprofilattico alcuni reperti, in particolar modo la carcassa di una vittima e lo stomaco di un’altra. Dalle analisi risultò un elemento importante: i bocconi erano stati avvelenati con l’ Endosulfan.
Indizio che sarebbe potuto essere rilevante se la task force di polizia creata ad hoc fosse già stata attiva: l’Endosulfan è un insetticida che un tempo si usava in agricoltura e che proprio nel 2011 fu bandito a livello globale. Sarebbe potuto essere un indizio importante perché l’Endosulfan non è mai stato commercializzato in territorio sammarinese e questo significa che il killer o era di fuori nazione o che comprava l’insetticida fuori stato. In entrambi i casi sarebbe bastato controllare i negozi specializzati circostanti per capire se negli ultimi periodi qualcuno avesse comprato dosi massicce di Endosulfan.
L’evento forse più sconvolgente si verificò il 28 maggio 2011. A fine maggio in zona era in programma una importante esposizione canina con centinaia di esemplari in gara. Ebbene il 28 maggio furono avvelenati tre cani dei quali uno solo sopravvisse. Fu panico e fuggi fuggi generale tra i padroni presenti all’esposizione. La situazione divenne ufficialmente troppo grave e valicò i confini nazionali. Purtroppo né l’interesse della stampa, né l’impegno delle forze dell’ordine e neanche l’invio di una segnalazione a Striscia la notizia servirono a molto. C’è da dire anche però che a pochi mesi dal primo avvelenamento di bocconi avvelenati non ne furono più trovati…almeno fino a quest’anno. Insomma il killer si è preso un bel periodo di quiescenza ed ora è tornato all’attacco.
La ricompensa
Proprio per questo motivo l’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente) ha messo a disposizione una ricompensa di 2000 euro da elargire a chiunque abbia informazioni utili a catturare questo killer.