Addio alla piccola Indi | Ecco le ultime ore di un nuovo angelo

I supporti vitali le erano tolti già lo scorso sabato. La piccola è spirata questa notte. “Siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna” ha dichiarato il padre.

La piccola Indi – photo web source

Sempre Dean Gregory ha detto ai suoi legali: “Il servizio sanitario nazionale e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma le hanno tolto anche la dignità di morire nella sua casa”.

Addio Indi

E dunque il triste viaggio terreno di Indi Gregory è giunto al capolinea questa notte. La piccola, 8 mesi e affetta da una malattia metabolica incurabile, è spirata tra le braccia di mamma Claire e alla presenza di papà Dean oltre che dei medici e del personale sanitario dell’hospice nel quale era stata trasferita lo scorso sabato per avviare le procedure graduali di distacco dagli apparecchi che la tenevano in vita.

 

“Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata, hanno cercato di sbarazzarsi di lei senza che nessuno lo sapesse ma io e Clare ci siamo assicurati che sarebbe stata ricordata per sempre”, ha dichiarato papà Dean che ha combattuto come un leone per la sua piccola.

La vicenda

Riassumiamo la vicenda: Indi Gregory è nata con una gravissima patologia: la aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica. E’ una malattia genetica che conduce inevitabilmente alla morte in quanto comporta problemi di ogni sorta tra i quali, il più grave, è l’impossibilità per i muscoli di svilupparsi. Per questo motivo i giudici dell’Alta Corte Inglese sentito il parere dei medici e constatato il fatto che la bambina non solo non sarebbe mai potuta guarire ma che era anche afflitta da atroci sofferenze avevano deciso già nelle scorse settimane di toglierle i supporti vitali per accompagnarla dolcemente alla morte.

Alla decisione si sono opposti fin da subito i suoi genitori che, con ogni strumento legale a loro disposizione, hanno cercato di procrastinare una decisione che, a detta loro, sembrava più una condanna a morte che un gesto caritatevole. Anche l’Italia ha cercato di perorare la causa di questi genitori attribuendo alla piccola la cittadinanza italiana in modo da poterne agevolare il trasferimento presso l’Ospedale Bambin Gesù di Roma dove, tra l’altro, la bambina non solo sarebbe stata accudita ma sarebbe anche stata inserita in un progetto relativo ad una terapia genica sperimentale.

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Ma le polemiche non finiscono

Se la morte della piccola ha messo fine al suo caso specifico la sua vicenda ha riportato più che mai in auge in parte del mondo europeo occidentale il tema del fine vita. Un tema sul quale, va detto, la Gran Bretagna ha sempre avuto posizioni molto nette. In Italia, invece, non è così. Ed è forse anche per questo che la vicenda della povera bimba inglese ha suscitato tante polemiche, tanto dolore e molte riflessioni.

E’ sicuramente arrivato il tempo di fare una seria riflessione sul tema e di creare una normativa specifica che assicuri a tutti un fine vita più degno possibile.

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