Se ami bere il caffè al mattino, devi sapere che non è sbagliato anzi. È un’azione che fa bene al tuo corpo e, soprattutto al tuo cervello.
Alcuni studi hanno dimostrato anche che il caffè aiuta in alcune funzioni intestinali e quando è macchiato con il latte, è un valido alleato del cervello.
Cerchiamo di capire in cosa consiste questo studio e come rivalutare, ancora meglio, questa tipica bevanda, non solo mattutina.
Caffè: quanto ci fa bene?
Il caffè è uno degli alimenti che maggiormente consumiamo durante la giornata. Non lo prendiamo solo al mattino, ma lo consumiamo anche dopo i pasti, durante le pause…insomma: ciascuno di noi ne prende più di uno al giorno. Ma conosciamo davvero tutte le sue proprietà? E come possa, in qualche modo, aiutare il nostro organismo e le sue funzioni biologiche?
I benefici del caffè sono ampiamente documentati ma ciò che meno si conosce è l’impatto che questi ha con la salute del nostro intestino. Infatti, aiuta a migliorare e a ridurre le sue infiammazioni e protegge anche il fegato. Tutti noi sappiamo che uno degli ingredienti principali presenti nel caffè è la caffeina, ma sono in pochi a sapere che una tazzina di caffè contiene più fibre di un succo d’arancia.
Assurdo? Non è così: “La caffeina contiene polifenoli, un tipo di prebiotico che aiuta a nutrire i batteri buoni del nostro intestino” – spiegano i dietisti. Uno degli ultimi studi ha affermato che chi beve caffè nero ha più batteri intestinali buoni e, quindi, un microbioma più sano e diversificato rispetto a chi non lo assume.
Si pensa inoltre che l’effetto stimolante del caffè sull’intestino possa essere utile per mantenere i livelli di batteri equilibrati e anche sotto controllo.
A cosa serve assumerlo: cervello e intestino ringraziano
Ma è, anche, una buona fonte di antiossidanti e questo può contribuire a ridurre il rischio di malattie cardiache e patologie autoimmuni, e a smorzare la risposta infiammatoria dell’organismo. E se ami prenderlo macchiato di latte, la combinazione di polifenoli e proteine è due volte più efficace nel combattere l’infiammazione rispetto ai soli polifenoli.
Dall’altro lato, abbiamo detto che il caffè protegge anche le funzioni cerebrali. L’alto valore antiossidante del caffè protegge i tessuti e i vasi cerebrali dai danni dei radicali liberi, mentre aumenta anche la produzione di serotonina e dei neurotrasmettitori responsabili di alcune funzioni cerebrali come l’umore, la memoria, l’attenzione e l’eccitazione.
Ovviamente, come qualsiasi altro tipo di alimento, non bisogna esagerarne nella sua assunzione: “L’ideale sarebbe limitare il consumo di caffè a 400 mg al giorno, l’equivalente di quattro tazze piccole o di due tazze grandi” – avvertono gli studiosi. Infatti, un elevato dosaggio di caffè, può non apportare i benefici di cui sopra abbiamo descritto.